Covid e 5G, denunciato "santone" del web

L’accusa: l’uomo proponeva oggetti miracolosi per curare problemi di salute. È nei guai per esercizio abusivo della professione

Un agente della polizia postale

Un agente della polizia postale

Macerata, 2 ottobre 2020 - Paura del 5G? Basta uno specchio essenico. Spaventati dal Covid? Ci vuole una piramide con l’orgone, il grafene e il plasma. È quanto avrebbe proposto da un sito internet e alcune pagine Facebook un uomo residente a Petriolo.

Ma dopo alcuni accertamenti, si è beccato una denuncia per i reati di pubblicazione e diffusione di notizie false, esercizio abusivo della professione e rivelazione di informazioni inerenti un procedimento penale.

Le indagini, condotte dalla polizia postale e delle telecomunicazioni, sono partite in pieno lockdown, quando alcuni cittadini hanno segnalato l’anomalia di quanto pubblicato dall’uomo. Attraverso soprattutto la sua pagina Facebook e altre riferite a piramidi e altri strumenti energetici non meglio identificati, il petriolese proponeva l’utilizzo di questi oggetti come protezione contro il Covid.

In alcuni post, era specificato che gli strumenti – piramidi, medaglioni, dischi – non potevano considerarsi strumenti di cura, ma in altri invece non c’era alcuna specificazione ed era facile equivocare sugli effetti di questi articoli, spacciati come miracolosi. Controllando i vari post sulle diverse pagine, gli investigatori della polizia postale hanno trovato anche oggetti che sarebbero protettivi contro i campi elettromagnetici della tecnologia 5G e anche 6G.

Tra gli effetti benefici degli strumenti, anche l’aumento dell’energia personale tramite imposizione delle mani, il carico e scarico di cristalli e monili energetici, l’energizzazione dell’acqua e di medicamenti come i fiori di Bach, lo sviluppo della consapevolezza e per la produzione dell’Intento personale; c’era anche la possibilità di inserire il Dna personale, qualsiasi cosa questo possa voler significare.

Insomma, una serie di parole allusive dal significato a dir poco equivoco, un po’ come i discorsi di Ugo Tognazzi nell’indimenticato film "Amici miei", ma in salsa new age. Gli oggetti erano realizzati anche con la consulenza di una designer, residente fuori provincia.  

Letti questi testi, e appurato che il petriolese vendeva gli oggetti, gli agenti lo hanno convocato per avere chiarimenti. L’uomo ha risposto di aver perso il lavoro di venditore ambulante e di aver avviato questa nuova attività, mettendo a frutto lunghi anni di ricerche.

Le sue spiegazioni hanno convinto poco la polizia, e così è partita la segnalazione per esercizio abusivo della professione medica e per la diffusione di notizie false.

Dato poi che l’indagato ha scritto su Facebook di essere stato interrogato, lo hanno denunciato anche per aver rivelato i dettagli di una inchiesta penale. Ora la segnalazione è stata portata in procura, per le valutazioni che saranno ritenute opportune.