Covid e infortuni sul lavoro, 270 casi in provincia di Macerata

Il dato si riferisce alle denunce ricevute dall’Inail da gennaio ad agosto. All’ente si sono rivolti 73 uomini e 197 donne. Marche all’ottavo posto in Italia

Personale sanitario al lavoro

Personale sanitario al lavoro

Macerata, 22 settembre 2020 - Sono 1.446, nelle Marche, da gennaio al 31 agosto 2020, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid, il 2,8% del totale in Italia (52.209 denunce). Una percentuale che colloca le Marche all’ottavo posto dopo Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Liguria e Lazio.

I morti per Covid nelle Marche, sempre nello stesso periodo, sono 11 ovvero il 3,6% del totale nazionale pari a 303. In provincia di Macerata le denunce sono state 270 (197 donne e 73 uomini), due delle quali hanno riguardato casi mortali. Sono state, invece, 574 in provincia di Pesaro – Urbino, 437 in provincia di Ancona, 126 in provincia di Fermo e 39 in provincia di Ascoli Piceno, numeri proporzionali alla diversa diffusione del virus. Sono questi i dati dell’Inail elaborati dalla Funzione pubblica Cgil delle Marche.

Tra i contagi registrati, il 70% sono donne, la fascia di età più colpita è quella tra i 50 e i 64 anni, pari al 44,4% ; a livello territoriale, particolarmente colpite sono le province di Pesaro - Urbino dove si segnala il 39,7% dei contagi e quella di Ancona con il 30,2%. Come già in precedenti rilevazioni, tra i lavoratori più colpiti dall’epidemia ci sono quelli dell’area socio sanitaria, che riguarda l’80% dei casi. "In particolare – spiega Matteo Pintucci, segretario generale Fp Cgil Marche – il 42,3% dei contagi sono riferiti a tecnici della salute e infermieri, il 26,7% a operatori ed educatori sanitari, l’11,4% ai medici".

Secondo Pintucci, il quadro che emerge "mette in evidenza che il settore più interessato ai contagi Covid resta quello sanitario". Per questo motivo "è necessario non abbassare la guardia considerando l’aumento dei contagi in corso e quello previsto per l’autunno". Un richiamo puntuale, considerato che nelle ultime due settimane è aumentato il numero dei ricoverati e quello dei positivi in isolamento domiciliare. Senza trascurare il fatto che, attualmente, nelle Marche ci sono 56 operatori sanitari in quarantena, segno evidente che entrare in contatto con un soggetto positivo non è poi così difficile. Il virus non ha mai smesso di circolare.