"Cresce il numero dei bimbi nati prematuri"

Oltre mille casi nell’ospedale cittadino dal 2010 a oggi. Pelagalli: "Team multidisciplinare per trattare le possibili complicanze"

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di Franco Veroli

Dal 2010 a oggi, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Macerata sono più di mille i bambini nati prematuri. Ma è qui che funziona il secondo più importante centro per neonato critico delle Marche. Un bambino viene definito prematuro se nato prima della 37esima settimana di gestazione. Nel 2021, nelle Marche sono venuti alla luce 517 bambini prematuri su oltre 8mila nati negli ospedali della regione, il 6,4% del totale. Di questi circa il 10% ha un peso inferiore ai 1.500 grammi. "I prematuri – sottolinea Mauro Pelagalli, direttore del Dipartimento materno infantile dell’Area Vasta 3 e direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia – possono andare incontro a complicanze di tipo neuro-psicomotorio, visivo, uditivo, respiratorio, nutrizionale, infettivo, ematologico. Nella realtà maceratese, però, dove siamo in grado di trattare i nati pretermine da 32 settimane, possiamo vantare un’importante tradizione neonatologica, coadiuvata dalla terapia intensiva di Ancona la quale, in regime di collaborazione, mantiene la continuità assistenziale trasferendo nel nostro centro neonati altamente prematuri, ma stabilizzati. Ogni anno nell’ospedale di Macerata nascono decine di neonati di prematurità lieve e moderata, accuratamente assistiti nella loro individualità da un team multidisciplinare che si avvale di professionisti quali neuropsichiatri infantili, tecnici di neurofisiologia, oculisti, otorinolaringoiatri e audiologi". A fronte della denatalità che sta interessando anche la nostra provincia, il tasso di prematurità è addirittura in aumento. "Le cause – spiega Pelagalli – sono diverse: l’età materna sempre più alta, il più frequente ricorso alla fecondazione assistita, la gemellarità, l’immigrazione". In questo contesto è bene accentuare gli interventi sulla prevenzione, mettendo in atto tutte le terapie affinché i bambini possano maturare il più possibile all’interno della mamma, e anche mettere in atto tutte le soluzioni neonatologiche per far sì che la nascita avvenga nel modo meno traumatico possibile. "Proprio per questo – evidenzia Pelagalli – è fondamentale l’intesa tra ginecologo e neonatologo per stabilire, laddove possibile, il timing della nascita. Stiamo realizzando una unità feto-neonatale con ginecologici e neonatologi che perfezionano insieme formazione e percorsi di cura". Intanto l’Area Vasta 3 ha riproposto un progetto innovativo che riguarda il trattamento osteopatico dei prematuri in aggiunta alle terapie mediche. Il 24 novembre, all’ospedale di Macerata, con l’assessore Filippo Saltamartini verrà siglata una convenzione tra Accademia italiana di osteopatia e Asur.