"Il censimento del cervo, oltre a essere un importante metodo per acquisire conoscenze sulla fauna e in particolare sull’animale più maestoso dei Sibillini, coinvolge i cittadini, consentendo loro un’esperienza di connessione con la natura e contribuendo ad avvicinarli alle attività del Parco". Il presidente Andrea Spaterna introduce i risultati del censimento, illustrati dal biologo del Parco Alessandro Rossetti. Sono stati censiti circa 80 maschi, cifra che corrisponde a circa 600 cervi; vivono per lo più tra Visso, Ussita e Castelsantangelo. Un numero in aumento rispetto al 2023.
Rossetti, qual è la storia del cervo sui Sibillini?
"Il cervo europeo è tornato grazie a un progetto di reintroduzione realizzato dal Parco dal 2005 al 2012. Sono stati rilasciati 79 cervi provenienti da diverse aree, tra cui la foresta di Tarvisio e le Foreste casentinesi. Un tempo diffuso in tutta Europa, negli ultimi secoli si è estinto da vaste aree, tra cui quasi tutti gli Appennini, per la caccia incontrollata e la riduzione delle foreste. Per i Sibillini, la sua presenza in passato è testimoniata da alcuni toponimi tra cui Forca della Cervara, e documentata fino al 1825, quando due cervi furono uccisi a Cascia".
Quanti ce ne sono nell’area maceratese del Parco?
"Quasi tutti i cervi erano stati rilasciati nel territorio di Castelsantangelo, dove gli studi avevano riscontrato le condizioni più idonee; dopo quasi venti anni, questo territorio si è confermato altamente vocato a ospitare questa specie, che proprio nell’alta valle del Nera è presente con la più alta densità. Dai dati dello scorso anno si stima una popolazione di almeno 526 cervi, distribuiti prevalentemente nel settore maceratese".
Come e quando avviene il monitoraggio?
"Con il bramito, nel periodo degli amori a fine settembre, dopo il tramonto. Il bramito è il potente vocalizzo che i maschi adulti emettono per difendere il branco di femmine, detto harem, da altri maschi; quasi sempre bastano questi confronti vocali per stabilire le gerarchie, in alcuni casi si può arrivare al combattimento a colpi di palchi. In base al numero di cervi bramitanti è possibile stimare la consistenza della popolazione. Per ascoltare da più punti possibili, il Parco si avvale anche della collaborazione dei carabinieri forestali e di volontari formati".
Progetti per l’autunno?
"Oltre a quello del cervo, viene effettuato anche il censimento del camoscio appenninico. Sono inoltre in corso i censimenti della coturnice da parte dell’Università della Tuscia, e della starna con l’Ispra, i carabinieri forestali e l’Enci. Dal 21 al 25 ottobre sarà svolto un campo di volontariato per la conservazione degli anfibi. E nei prossimi mesi saranno avviati gli interventi di cattura di lupi, a cui appplicare collari satellitari per il monitoraggio".
Lucia Gentili