
Enzo Mengoni, presidente di Confartigianato, lancia l’allarme sui delitti contro l’attività di impresa
Forte aumento, nel quinquennio 2019-2023, dei delitti contro l’attività d’impresa. Questa la tendenza che emerge da un recente report sulla criminalità economica curato da Confartigianato imprese Macerata, Ascoli e Fermo, in linea con quello che sta accadendo nel resto d’Italia. L’indagine ha elaborato i dati del monitoraggio dell’Istat dei delitti denunciati alle forze di polizia e all’autorità giudiziaria che comprendono furti, rapine, estorsioni, contraffazione e violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti, contrabbando e reati informatici. Sono proprio questi ultimi a far impennare la crescita dei delitti contro le imprese: le tre province sono sopra la media nazionale (45,5%) e regionale (56%) negli ultimi cinque anni di riferimento. In provincia di Macerata, dal 2019 al 2023 i reati sono aumentati di un +6,6%. Si segnalano 10 denunce ogni 100 unità locali di impresa (dato 2022). I reati informatici sono cresciuti del +57,9% nonostante una leggera flessione (-1%) nell’ultimo anno di riferimento (nel 2023 sono il 49,8% del totale). Va però evidenziato che la situazione del Maceratese è migliore di quella registrata nelle province di Ascoli (i delitti denunciati sono saliti del +23,3%) e Fermo (i delitti denunciati sono saliti del +25,1%). In una realtà manifatturiera come la nostra, poi, diffuso è il fenomeno della contraffazione, che vede le Marche come seconda regione in Italia per incidenza, dopo la Toscana. In base ai dati del 2024, in provincia le imprese esposte a questo rischio sono 1.429: il 4,7% del totale; 946 imprese artigiane, il 10,6% del totale e il 38,9% sul manifatturiero. Va meglio in provincia di Ascoli (3% del totale le imprese esposte), peggio in quella di Fermo (11,7%). In tutte e tre le province i valori sono decisamente più elevati della media nazionale, che si attesta al 2,3%. "La sicurezza è un bene pubblico essenziale per la libertà economica", afferma Enzo Mengoni, presidente Confartigianato. "Spesso – prosegue – sono le imprese artigiane e le micro e piccole imprese quelle più esposte ad atti criminali, soprattutto per i reati di tipo informatico". Per Mengoni la legalità non è un tema astratto: "È il presupposto per garantire equità, concorrenza leale, attrattività e sviluppo".
Franco Veroli