A dispetto dei molteplici accoltellamenti che hanno caratterizzato l’estate 2024, la provincia di Macerata si conferma come la più sicura delle Marche. Con un numero complessivo di 7.395 denunce, 13 in più (2.436,5 per 100mila abitanti), infatti, si colloca allo stesso posto dello scorso anno nella classifica sulla criminalità (il 97° su un totale di 106). Le altre province delle Marche registrano una situazione peggiore a partire da Fermo, seguita da Ascoli Piceno, Ancona e Pesaro - Urbino. Questo il quadro che emerge dalle statistiche (anno 2023), estratte dalla banca dati interforze dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, elaborate dal Sole 24 Ore, in cui spicca il dato che il 17% dei reati denunciati riguarda il capoluogo, Macerata.
Va precisato, ancora una volta, che si tratta di dati riferiti alle denunce e che, quindi, vanno valutati con attenzione: un numero maggiore di denunce può essere indice di un più spiccato senso civico dei cittadini, mentre laddove sono poche, magari perché questi non denunciano, i reati commessi possono in realtà essere molti di più. In ogni caso, pur occupando la nostra provincia una posizione più che lusinghiera (occupare una posizione di coda significa un basso numero di reati in rapporto ai residenti), vanno evidenziate alcune situazioni specifiche. Rispetto alla rilevazione del 2023 ci sono, infatti, delle novità, alcune positive, altre decisamente no. Vediamo quali sono quelle più rilevanti. Non ci sono stati tentati omicidi, né omicidi volontari (l’anno scorso erano 3), nessuna denuncia per associazione a delinquere (l’anno scorso erano 2) o di stampo mafioso, né per usura, contrabbando o rapine in uffici postali e scendono le denunce per incendi (da 23 a 13). E calano da 161 a 116 quelle inerenti agli stupefacenti. Ma su altri versanti i numeri sono in aumento, anche se non marcato, e destano più di una preoccupazione. Crescono, infatti, le denunce per violenza sessuale (da 20 a 25) e ci sono state anche due denunce per sfruttamento della prostituzione. In aumento gli omicidi colposi (da 8 a 10), le lesioni dolose (da 259 a 284), i danneggiamenti (da 901 a 995), truffe e frodi informatiche (da 1.340 a 1.352) e i casi di estorsione (da 48 a 49).
Stabile a 34 il numero delle rapine, mentre le denunce per furto sono state 2.156, anche queste in lieve discesa, come quelle riguardanti la contraffazione di marchi e prodotti industriali (da 14 a 10). Insomma, al di là del dato generale, la diffusione dei reati certifica ancora una volta che l’isola felice di un tempo non esiste più, anche se possiamo dire di vivere in un territorio certamente più sicuro di altri. Le situazioni peggiori riguardano le province di Milano, Roma, Firenze, Rimini e Torino, le prime cinque della classifica. Quelle migliori, invece, Oristano, Potenza, Treviso, Benevento e Pordenone.
Franco Veroli