Hanno percorso 80.874 chilometri. Sono le ambulanze della Croce Rossa di San Severino, una per il soccorso base e tre da trasporto. Tantissima strada, per 1.662 servizi. "Ci occupiamo di prendere in carico tutti gli interventi programmati dell’Azienda sanitaria – spiega la presidente storica e colonna portante del comitato cittadino, Elena Amici – e di essere di sostegno ai privati che ne abbiano bisogno". In quest’ultimo caso, non si tratta solo di interventi prettamente di natura sanitaria: "Ad esempio, facciamo trasporti per cinque bambini, quattro di questi sono stranieri. Li prendiamo da scuola e li accompagniamo dal logopedista o dal fisioterapista. Spesso sono bimbi che vivono in una condizione di difficoltà anche psicologica perché a casa vivono un certo tipo di situazione, che non parlano bene la lingua e magari fuori vengono presi in giro. È un impegno delicato".
L’impegno dei volontari in un anno è testimoniato anche dal movimento dei pulmini per il trasporto dei disabili che hanno percorso in totale 88.234 chilometri e sono stati impiegati per 1.994 servizi. Con i suoi 146 volontari e 5 dipendenti, la Cri di San Severino organizza anche corsi di formazione per il sostegno di base delle funzioni vitali e defibrillazione (BLS-D), sui comportamenti da tenere in caso di ostruzione delle vie aeree nei bambini le vie aeree, o sulle manovre salvavita in ambienti come piscina e spiagge. Dopodomani, alle 21 nella sede Cri di viale Varsavia, partiranno i nuovi corsi per diventare volontari della Croce Rossa e l’appello della presidente Amici è accorato: "È importantissimo avere nuovi volontari. Noi più grandi stiamo invecchiando e i giovani vanno all’università o trovano lavoro. Sono sempre necessarie sia persone che stiano in sede, che stiano sui mezzi o che diano una mano con tutte le attività che facciamo. In questo momento siamo un po’ a corto - sottolinea – dopo il terremoto purtroppo per un anno non abbiamo organizzato il corso, poi c’è stata la pandemia con le sue ristrettezze. Molti giovani partecipano ai corsi per i crediti scolastici e poi non proseguono e i pensionati preferiscono scegliere associazioni di volontariato meno impegnative. Fatichiamo persino a trovare ragazzi per il servizio civile, nonostante siano retribuiti. Notiamo che c’è sempre meno lo spirito del volontariato, ma partecipare è veramente importante per il servizio che svolgiamo per la comunità".
Gaia Gennaretti