
Maurizio Tritarelli, presidente della Cna, lancia l’allarme sul crollo dell’export marchigiano nel 2024
Maglia nera nell’export per le Marche. Ma le province di Macerata e Pesaro hanno avuto un impatto negativo meno marcato rispetto ad altre aree della regione. Secondo i dati recentemente pubblicati dall’Istat, nel quarto trimestre del 2024, mentre le esportazioni complessive del Centro Italia hanno registrato una crescita del +1,7% rispetto al trimestre precedente, le Marche si sono distinte negativamente nel panorama nazionale, subendo una delle peggiori contrazioni dell’anno. Complessivamente l’export marchigiano ha segnato un -29,7% rispetto al 2023, posizionando la regione tra quelle con il calo più drastico dopo la Basilicata (-42,4%). Uno degli elementi chiave che hanno determinato questa pesante flessione è stato il drammatico crollo delle esportazioni marchigiane verso la Cina, che ha registrato un -91,9% (dovuto in larga parte al calo delle esportazioni del settore farmaceutico). "Questo – commenta il presidente Cna Macerata, Maurizio Tritarelli – è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. La tensione commerciale globale, con le minacce di dazi provenienti dagli Stati Uniti, dovrebbe spingere le nostre imprese a riallacciare i rapporti con il mercato cinese, che resta un attore chiave per molte filiere produttive locali". Tritarelli invita a non abbassare la guardia: "I dati provinciali indicano che Macerata ha mostrato una maggiore tenuta rispetto alle altre. Questo è un segnale positivo che indica la capacità delle nostre imprese di adattarsi a un contesto economico difficile. Dobbiamo rafforzare i nostri strumenti di supporto per evitare che anche i territori più resilienti subiscano gli effetti a lungo termine di questa crisi". Un fattore determinante nella crisi è stato il calo delle vendite di articoli farmaceutici. A questa difficoltà si aggiunge la crisi del settore manifatturiero, che ha subito un calo del -30,7% nel 2024 rispetto al 2023. Si tratta di un comparto fondamentale per l’economia marchigiana, che comprende la produzione di beni industriali e artigianali destinati all’export. Tuttavia, non tutti i segmenti della manifattura sono stati colpiti in egual misura: le altre attività manifatturiere, che comprendono la fabbricazione di gioielleria, bigiotteria e strumenti musicali, articoli sportivi e strumenti medici, hanno registrato un +1,5%.