Dà una testata sul naso alla moglie, scappa dai carabinieri e si schianta

Arrestato un operaio di 45 anni. L’uomo, con precedenti, è accusato di stalking e lesioni personali

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di Lucia Gentili

Dopo aver danneggiato l’auto di famiglia per impedire alla moglie di usarla, si presenta a casa, a Caldarola, e le sferra una violenta testata al volto, causandole la frattura del naso. Alla vista dei carabinieri, l’uomo, un operaio 45enne, avrebbe tentato di allontanarsi con la propria auto a forte velocità (e senza patente), rimanendo coinvolto in un incidente e distruggendo anche il secondo veicolo. E’ accaduto nella prima metà del mese. E nel fine settimana i carabinieri della stazione caldarolese (sotto la Compagnia di Tolentino) hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Macerata Giovanni Manzoni a carico del marito, indagato per atti persecutori (stalking) e lesioni personali, ipotesi di reato pluriaggravate (commesse in danno del coniuge). Il pubblico ministero titolare delle indagini, Rosanna Buccini, in base all’attività investigativa dei militari, ha richiesto al gip la misura cautelare detentiva, emessa il 21 aprile. L’operaio, con precedenti per rapina, rissa, porto abusivo di armi per cui era già stato sottoposto a misure detentive e domiciliari, è stato arrestato e portato al carcere di Montacuto. I carabinieri avevano attivato già da gennaio il "codice rosso", ovvero la procedura d’urgenza. Negli ultimi mesi erano intervenuti più volte a causa della liti della coppia, in fase di separazione. Nel tempo i conflitti familiari, secondo la ricostruzione dell’Arma, si sarebbero trasformati in azioni violente e persecutorie, tanto da causare alla moglie un grave stato di ansia e timore per la propria incolumità. Dopo le minacce di morte, le aggressioni e le percosse, che sarebbero avvenute per futili motivi (come ad esempio acquisti sbagliati o telefonate con le amiche), il 45enne sarebbe arrivato a danneggiare i furgoni di un collega di lavoro della moglie e a compiere atti intimidatori nei confronti di persone a lei vicine, inseguendole con la propria auto. A febbraio il tribunale per i minorenni di Ancona ha anche disposto l’allontanamento dalla casa familiare, provvedimento violato dall’indagato in più circostanze. Questi, raggiunta l’abitazione della coniuge, avrebbe continuato a mettere in atto comportamenti violenti e persecutori, tanto da indurla a cambiare numero di telefono e a modificare le proprie abitudini di vita. Ma negli ultimi giorni la situazione si è aggravata ulteriormente. Fino all’episodio della testata. L’operaio, difeso dall’avvocato Luciano Bora, si è presentato davanti al giudice Manzoni per l’interrogatorio di garanzia, dove, in sostanza, avrebbe cercato di ridimensionare gli episodi di cui è accusato. Il giudice, per ora, ha disposto che rimanga in carcere.