
Bruna Giampieri, presidentessa dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Macerata (foto Calavita)
Trovare macchine, motorini o monopattini lasciati vicino ai marciapiedi è all’ordine del giorno, accanto ai problemi derivanti dai tanti cantieri aperti. Sono le parole di Bruna Giampieri, presidentessa dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Macerata, che sottolinea alcune delle cause di disagio in città per le persone con disabilità legata alla vista.
"I disagi per una persona che non vede sono sempre tantissimi, perché quotidianamente si incontrano parecchi ostacoli – spiega Giampieri –. Anche solo le macchine silenziose sono per noi un problema, o i monopattini lasciati sui marciapiedi a ingombrare lo spazio. Sono deleteri". Necessaria sarebbe una sensibilizzazione che miri a rimuovere almeno gli ostacoli facilmente eliminabili.
"Si dovrebbero sensibilizzare i comuni a considerare come i pali immensi nel mezzo dei marciapiedi siano un ostacolo pericoloso – continua Giampieri –. E non solo. Dove abito io, in viale Indipendenza, i marciapiedi stessi sono inaccessibili, e diventano così un problema non solo per le persone cieche o ipovedenti, ma anche per gli anziani o i genitori con le carrozzine. Ci sono tante persone fragili che hanno bisogno di un certo spazio per camminare, e sarebbe bene introdurre delle soluzioni per migliorare la loro sicurezza. Togliere un gradino e fare uno scivolo costerebbe poco e sarebbe risolutivo".
Atti d’attenzione da considerare ed estendere ad altri momenti della quotidianità, come continua Giampieri: "Gli autobus, ad esempio, sono dotati di sintesi vocale che spesso e volentieri non viene accesa, e non se ne conosce il motivo. Anche quella sarebbe una piccola accortezza da applicare e risolutiva, capace di eliminare un disagio. Comunque, si tratta di problemi che riscontriamo anche in altre città, come Civitanova".
Conclude la presidentessa di Uici Macerata: "Sto perdendo un po’ di fiducia perché vedo che le persone non rispettano più delle linee guida che prima consideravano, spesso anche perché non incappano in sanzioni pur non rispettando la legge. Questo lo riscontriamo in prima persona: abbiamo due parcheggi per invalidi davanti alla sede dell’Unione ciechi, ma la gente non si preoccupa di lasciarli liberi per chi ha bisogno".
Martina Di Marco