Daspo, l'arbitro punito perseguitava e picchiava l'ex. Arrestato

Eseguita nel giorno di San Valentino l’ordinanza applicativa della misura cautelare dei domiciliari con braccialetto elettronico

La donna ha denunciato continue umiliazioni e violenze

La donna ha denunciato continue umiliazioni e violenze

Macerata, 14 febbraio 2020 - Pedinamenti, appostamenti, messaggi minatori, insulti e anche violenza nei confronti della ex: arrestato nel giorno di San Valentino 31enne residente nel Maceratese, arbitro e già destinatario di Daspo per aver dato una testata ad un calciatore. E’ stata eseguita l’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa lunedì dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi nei confronti del trentunenne italiano ritenuto responsabile di reati di atti persecutori, lesioni aggravate continuate, violenza privata e reati affini.

Le indagini sono scattate lo scorso dicembre quando una giovane donna ha denunciato il comportamento minaccioso e violento che il suo compagno, già caratterialmente iracondo, aveva cominciato ad assumere nei suoi confronti dopo che lei gli aveva manifestato l’intenzione di interrompere la loro relazione, ormai compromessa da continue offese ed umiliazioni, aggressioni verbali e, troppo spesso, anche fisiche.

Le disposizioni impartite dal Procuratore di Macerata Giovanni Giorgio per la gestione dei codici rossi hanno permesso di incardinare la vittima nel programma di protezione e, contestualmente, avviare le necessarie indagini utili alla ricostruzione di tutti gli episodi denunciati. Sono emersi gravi ed inequivocabili indizi di reità a carico dell’uomo che si è addirittura reso protagonista di ulteriori ripetuti atti di violenza fisica e psicologica nei confronti della sua ex compagna, tali da integrare in pieno il delitto di ‘stalking’, ingenerando nella vittima un fondato timore per la propria incolumità.

A tal punto da indurla definitivamente ad affrancarsi dal suo persecutore e ricorrere all’apporto di una struttura di sostegno in un Comune lontano dalla sua residenza. Le indagini, svolte dai militari della compagnia carabinieri di Civitanova Marche e coordinate dal sostituto procuratoreRosanna Buccini, hanno dimostrato la pervicacia con cui l’uomo ha posto in essere e perseguito in maniera reiterata le condotte di violenza, non solo nei confronti della vittima, ma anche dei suoi familiari e quanti l’avevano a più riprese difesa dalle sue brutali aggressioni.

Ha messo in atto continui pedinamenti, appostamenti, invio di numerosi messaggi minatori, insulti, episodi che hanno messo in luce una personalità caratterizzata da spiccata propensione criminale, un'indole incline alla violenza ed una elevata pericolosità sociale tale da integrare il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di analoghe condotte. Il giovane si trova ora agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico e ha il divieto di allontanarsi senza autorizzazione dalla propria residenza, in attesa dell’avvio del processo.