
Installato da tempo, il. defibrillatore è stato donato dai discendenti del Poeta
C’è chi cerca un bagno e chi spera che il defibrillatore non serva mai. A Recanati, però, entrambe le cose sono diventate un piccolo caso. Tra scolaresche in gita, turisti e cittadini, la città di Giacomo Leopardi, inciampa su due elementi fondamentali: servizi igienici pubblici e sicurezza sanitaria di base.
La scena è questa: in piazzetta Sabato del Villaggio, proprio accanto alla biglietteria di Casa Leopardi, è installato da tempo un defibrillatore, donato dai discendenti del Poeta, ma l’apparecchio è ancora avvolto da un sacchetto di plastica, mai entrato in funzione. Una dimenticanza? Non proprio, visto che parliamo di una zona ad altissima frequentazione. "Che si aspetta ad attivarlo?" si domandano i cittadini, sperando naturalmente che non serva mai.
Nel frattempo, sotto il sole primaverile, centinaia di turisti fanno i conti con un altro disagio più prosaico ma non meno urgente: la cronica assenza di bagni pubblici. Il caso più eclatante riguarda via Badaloni, punto strategico tra Casa Leopardi e l’ospedale Santa Lucia. Lì, l’unico bagno pubblico è inaccessibile da mesi: chiuso perché inglobato nel cantiere della futura Casa di Comunità. Il Comune aveva chiesto alla ditta responsabile dei lavori di installare due bagni chimici temporanei nell’area di Montemorello. Ma – sorpresa – la richiesta è caduta nel vuoto. Così, a farne le spese sono i commercianti della zona.
È il caso del barbiere a due passi da Casa Leopardi, che ha raccontato sui social di aver accolto un gruppo di studenti in gita, costretti a chiedere di usare il bagno del negozio, non trovando alternative. Eppure, una soluzione – almeno temporanea – ci sarebbe. All’interno di Palazzo Leopardi, nei locali delle antiche cantine, esistono due bagni perfettamente funzionanti. Il problema? Non sono segnalati. Un cartello interno li indica solo ai visitatori del museo, ma neanche loro riescono a trovarli facilmente, visto che all’esterno del Palazzo manca completamente ogni riferimento.
Rossano Valentini, ristoratore in pieno centro, non nasconde l’esasperazione: "È assurdo che un locale debba diventare punto di riferimento solo perché ha un bagno. Una città turistica deve garantire almeno due bagni chimici ben distribuiti nel centro storico. Non possiamo improvvisare ogni volta". Una buona notizia, però, arriva dal sindaco Emanuele Pepa: "Abbiamo ottenuto un finanziamento regionale di 500mila euro per migliorare l’accoglienza turistica. Verrà usato per realizzare nuovi servizi igienici e punti di attracco. I lavori saranno distribuiti tra il 2025 e il 2026".