"Il problema dell’incompiuta di piazza Pizzarello purtroppo è complesso, ci vorrà tempo per risolverlo. Ma l’attenzione resta alta e l’amministrazione segue la situazione, anche perché questa è una ferita urbanistica nel cuore della città". L’avvocato Alberto Binanti, neo coordinatore del quartiere Centro-Mameli-Cavour-Velini, annuncia un’assemblea pubblica per parlare della situazione dell’ex foro boario.
"Come coordinatore del consiglio di quartiere e residente – spiega Binanti – condivido le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi, soprattutto sul tema della sicurezza, che va di pari passo con il degrado urbano generalizzato. Però quando si dice che l’incompiuta va buttata giù, o che si possa fare un bando per la ricostruzione, si dicono inesattezze che non tengono conto del fatto che l’area è oggetto della procedura di fallimento della società proprietaria, procedura che è lunga e complessa. So che l’amministrazione segue la vicenda, anche nella prospettiva di un programma di riqualificazione della piazza laddove non si concretizzasse un interesse dei privati. Il consiglio di quartiere si è insediato da una settimana, ma già siamo operativi per informare la cittadinanza sull’evoluzione della vicenda. Da qui a qualche settimana organizzeremo una assemblea aperta a tutti sul futuro di piazza Pizzarello, e verrà anche il curatore".
La procedura fallimentare prevede che gli immobili siano venduti all’asta, e con il ricavato si devono pagare i creditori della società fallita. Ecco perché è impossibile espropriare o demolire. "Al curatore – prosegue Binanti – ho chiesto che le aste si svolgano a un certo ritmo, visto che abbiamo perso due anni per la perizia sul valore delle proprietà". A ogni asta, il prezzo base cala del 25 per cento, e i ribassi potrebbero rendere appetibile l’acquisto per un privato. Ma dato che si partirà da un prezzo piuttosto elevato, ci vorranno più esperimenti di vendita, probabilmente, cioè forse un paio di anni. "Vogliamo tenere accesa la luce su questa piazza, centrale e con palazzine di pregio. Per quanto riguarda poi le condizioni del cantiere, il curatore interviene tempestivamente per sistemare la recinzione, ma anche il fallimento non ha una disponibilità economica tale da fare chissà quale intervento".
Paola Pagnanelli