"Difficile recuperare il corpo" Un bagnino lievemente ferito

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"Sono salito sugli scogli e ho notato il corpo di quell’uomo a galla, più o meno cinque metri più in là. Mi sono tuffato e l’ho recuperato. Poi lo abbiamo disteso sul pattino e mi sono gettato in acqua nuovamente, per salire sulla motovedetta della Guardia costiera. Con l’aiuto dei colleghi, siamo riusciti a caricarlo a bordo: è stato un intervento molto rischioso e infatti porto ancora i segni sulla mia pelle". Sul petto e sulle gambe di Giorgio Ercolani, responsabile del servizio di salvataggio della cooperativa ‘Csla’, ci sono ancora le ferite di una giornata di lavoro iniziata nel peggiore dei modi. È suo il racconto di ieri, quando alle 9.30 si è dovuto tuffare per recuperare il corpo di Giovanni Longhi, il 79enne anconetano deceduto durante un bagno nello specchio d’acqua antistante lo chalet ‘Golden beach’, sul lungomare nord.

Insieme ad Ercolani, c’erano i colleghi Omar Campolungo e Cristian Piermattei della ‘Csla’, Andrea Perini, Caterina Rogani e Luca Sisti per conto della ‘Cluana nantes’: "Il mare era in tempesta ed era quasi impossibile andare sugli scogli per vedere – ammette il bagnino Andea Perini –. Così, con un mio collega abbiamo preso il moscone e insieme agli altri lo abbiamo raggiunto e issato a bordo della motovedetta". Quando è stato lanciato l’allarme, erano le 9.10 circa. Il servizio di salvataggio ha inizio alle 10 e i bagnini, allertati dai loro capi, si sono precipitati sul posto nel giro di poco tempo, entrando in azione prima dell’avvio del turno di lavoro. Tuttavia il primo ad agire è stato Fausto Colotto, ex vigile del fuoco e titolare dello chalet Golden beach: "Sono stato avvisato dai bagnanti che c’era qualcuno in pericolo – spiega – . Così, sono riuscito ad andare sopra la scogliera e ho visto che quell’uomo aveva la testa rivolta verso l’acqua e non si muoveva. Poi sono arrivati i bagnini e la Guardia costiera e hanno effettuato le operazioni di recupero".

fra. ros.