Dimezzate le nuove imprese "Meno burocrazia per ripartire"

Il segretario Menichelli: bonus del 110% bloccato per la mancanza dei decreti È davvero frustrante

Migration

"Nel Maceratese ci sono state 295 iscrizioni di imprese tra marzo e maggio scorsi, e pensare che erano state 588 quelle registrate a marzo-maggio 2019". Giorgio Menichelli, segretario generale di Confartigianato, fotografa la demografia delle imprese determinata dal coronavirus, una foto che testimonia nella provincia un calo pari al 49,8% nelle iscrizioni. "A Fermo – aggiunge Menichelli (nella foto) – la variazione è di -233 imprese (402 iscrizioni nel 2019 e 169 nel 2020) con un -58%, mentre ad Ascoli è di -194 imprese iscritte pari a -54,2% (358 iscrizioni nel 2019 e 164 nel 2020)". Per quanto riguarda le Marche, le iscrizioni di impresa si sono dimezzate, registrando un calo di 1.280 imprese pari a -51,5%. L’Ufficio studi di Confartigianato ha delineato l’andamento nazionale dell’attività delle imprese nei mesi del lockdown, evidenziando, tra maggio e giugno, una attenuazione dell’impatto della crisi già rilevato in precedenza, anche se le performance delle piccole e medie imprese restano fortemente negative. In termini di fatturato le piccole e medie imprese indicano, a maggio scorso, un calo pari a -39,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, che risulta però in miglioramento rispetto al -57,1% rilevato ad aprile. "Ci rende orgogliosi vedere la diffusa resilienza delle nostre piccole e medie imprese che si dicono pronte ad investire in cambiamenti anche strutturali delle attività. Secondo lo studio, entro i prossimi 12 mesi più di una Pmi su due (53,3%) introdurrà l’attivazione di nuovi canali di vendita (26,1%), cambiamenti dell’organizzazione interna, quali orari e modalità di lavoro (21,9%), ampliamento del numero dei committenti (17,4%), attivazione di nuove relazioni con altre imprese (14,3%) e ingresso in nuovi mercati (14,2%)". Si registra anche l’accelerazione della trasformazione digitale delle micro e piccole imprese. "Ben sei aziende su dieci (56,7%) hanno implementato l’utilizzo di una o più tecnologie digitali, tra le quali sito web, social network, piattaforme di videoconferenze, formazione on-line ed e-commerce".

Si guarda avanti perché la ripartenza possa essere efficiente. "Per poter ripartire – sottolinea Menichelli –, servono semplificazione ed efficientamento della burocrazia, perché non si può più accettare che le riforme finora proposte non riescano ancora ad essere applicate realmente a causa di lungaggini e vincoli incomprensibili. È quanto sta accadendo con il bonus 110%, ancora una volta motivo di grande frustrazione per le imprese che vedono bloccata per la mancanza dei decreti attuativi, una misura che sarebbe una grande leva per la ripartenza".