
Mara Pierini, direttrice dell’Ircer, è stata licenziata a sorpresa
Nessuna contestazione, nessun preavviso, nessuna voce che facesse presagire quanto sarebbe accaduto: solo una mail di posta elettronica certificata, lunedì mattina, per comunicare a Mara Pierini – dal 2013 direttrice generale della Fondazione Ircer Assunta di Recanati – che il suo incarico era stato soppresso. Immediatamente. Una decisione comunicata in poche righe con la motivazione di una "riorganizzazione interna" dell’ente, che prevede l’eliminazione della figura del direttore generale. Una figura che – sottolinea la stessa Pierini – è prevista dallo statuto della Fondazione, come lo è quella del presidente del consiglio di amministrazione. "È stato un fulmine a ciel sereno – racconta la ex direttrice – visibilmente provata. Ho aperto la posta elettronica e ho trovato una Pec che mi comunicava la soppressione del mio posto di lavoro. Non c’era stato alcun segnale, nessun rilievo sul mio operato, nessuna criticità evidenziata. Solo rapporti formali, freddi, ma mai alcun appunto professionale". Pierini sottolinea come negli anni abbia sempre lavorato nel massimo della correttezza e disponibilità, ricevendo "continui attestati di stima" anche dall’attuale amministrazione dell’ente, in carica da meno di un anno, dopo la nomina del nuovo Cda da parte del sindaco Emanuele Pepa. "Ho raggiunto gli obiettivi che mi sono stati assegnati, fino all’ultimo giorno – aggiunge –. Per questo ho deciso di mettermi formalmente a disposizione per la ripresa dell’attività lavorativa. È difficile mettere in fila le parole in questi momenti, ma il mio impegno non è mai venuto meno".
L’ente, dal canto suo, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Il presidente Riccardo Ficara Pigini ha preferito non commentare la scelta, limitandosi a dire che "la Fondazione in questo momento non rilascia commenti essendo impegnata nella gestione delle attività correnti". Fonti vicine all’ente parlano di una ristrutturazione aziendale, che prevede l’introduzione di un nuovo modello contrattuale per la direzione amministrativa: niente più incarichi a tempo indeterminato, ma contratti a termine della durata di sei anni, rinnovabili in base alla fiducia del Cda in carica. "Un contratto più leggero, con un ordinamento giuridico di minore impatto economico" si apprende da fonti informali. Resta il fatto che la riorganizzazione non risulta ancora formalizzata e da qui la scelta di Pierini di definire quella della Fondazione una "asserita riorganizzazione". "Non ci sono debiti, non ci sono rilievi né irregolarità – tiene a precisare –. Il mio ruolo è stato cancellato non per motivi disciplinari, ma perché si è deciso di sopprimere la funzione che incarnavo. Non è stato un licenziamento personale, ma strutturale, e proprio per questo ancora più difficile da comprendere".
Asterio Tubaldi