Domenico Guzzini e la frase sul Covid: il caso agita Confindustria, ipotesi dimissioni

Aperta una procedura dal consiglio etico dell’associazione nazionale. Parcaroli e Acquaroli: parole infelici, ma si è scusato

Sandro Parcaroli ha espresso la sua solidarietà a Guzzini (foto Calavita)

Sandro Parcaroli ha espresso la sua solidarietà a Guzzini (foto Calavita)

Macerata, 16 dicembre 2020 - "Ho chiamato Domenico per esprimergli la mia vicinanza e solidarietà. Lo conosco bene e so che non pensa nulla di ciò che ha detto. Ha sbagliato, ma è una persona che se può fare del bene lo fa e quanto detto non è nel suo cuore". Da amico e industriale, il sindaco Sandro Parcaroli si schiera al fianco di Domenico Guzzini, così come il governatore Francesco Acquaroli che parla di "un’affermazione infelice, un errore non voluto che non rappresenta il suo pensiero e che non volesse dire quanto poi affermato. A riprova di questo è arrivato il suo chiarimento, oltre che le sue scuse".

AGGIORNAMENTO Guzzini si è dimesso da Confindustria

Ma la frase choc del presidente di Confindustria ha generato un vespaio di polemiche, rimbalzando in tutta Italia, tanto che la consigliera regionale Anna Casini (Pd) invita i vertici nazionali di valutare "la richiesta di dimissioni di chi ha messo in imbarazzo non solo l’associazione, ma l’intera regione". E nella serata di ieri l’Ansa ha reso noto che "è stata aperta una procedura presso il consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi, l’organo nazionale di Confindustria che presidia e implementa i princìpi etico-valoriali del sistema industriale. La procedura prelude a possibili sanzioni o a un passo indietro da parte dello stesso Guzzini".

Taglia corto il governatore della Liguria, Giovanni Toti (anche lui al centro della bufera nelle scorse settimane per una frase sugli anziani), che parla di "una battuta infelice, come tale la archiviamo". Parole di "un egoismo senza fine, senza rispetto per le decine di migliaia di morti e per le loro famiglie" per il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, a cui si accodano anche i portavoce provinciali del partito, Serena Cavalletti e Michele Verolo, che sottolineano la "grave mancanza di rispetto nei confronti di chi non ha potuto piangere la morte dei loro cari e verso il personale sanitario". A chiedere che Confindustria prenda le distanze dalle parole di Guzzini anche il senatore Leu, Francesco Laforgia: "Sono parole gravi e mi aspetto che quanto prima l’organizzazione degli industriali ne prenda le distanze e le condanni". Valutazioni che "fanno male" per il ministro Francesco Boccia, mentre la sezione locale del Partito Comunista sottolinea la "brutalità e la freddezza con cui le parole vengono pronunciate. Per permettere alle industrie di lavorare e continuare a produrre e fatturare, infatti, si sono esposti milioni di lavoratori al contagiome abbiamo visto, continua a camminare e a uccidere".