Macerata, donati 100mila euro al reparto di pediatria

Mariella Piangiarelli: "Il mio regalo in memoria di mia sorella"

Il dottor Paolo Francesco Perri nel reparto di pediatria

Il dottor Paolo Francesco Perri nel reparto di pediatria

Macerata, 20 aprile 2019 - "Il bene si fa, ma non si dice". È il motto che guida Mariella Piangiarelli, 77 anni, che ha effettuato una donazione di 100mila euro al reparto di pediatria dell’ospedale di Macerata. Ed è per questo che è un po’ infastidita dal clamore suscitato anche dalla notizia. «Non avrei voluto tanta pubblicità –prosegue –. Non è nel mio modo di fare e vedere le cose. A questo punto, però, mi dica».

Ha deciso di fare la donazione in memoria di sua sorella.

«Sì. L’ho fatto in memoria di mia sorella Brunella, anche perché insieme avevamo già effettuato delle altre donazioni, sempre per aiutare i più bisognosi. Era una nostra scelta, che io ho deciso poi di continuare, anche per stare, in qualche modo, ancora insieme».

Quando è morta sua sorella?

«Il 3 aprile dell’anno scorso. Si è ammalata nel mese di gennaio, e nel giro di circa tre mesi è stata stroncata da una brutta malattia. Avevamo già discusso, però, di fare una donazione anche all’ospedale di Macerata».

E quando ha deciso di farla?

«Subito dopo, comunicando le mie intenzioni al primario, il dottor Perri. Poi, però, è stato necessario seguire un preciso e lungo iter burocratico, prima che la donazione fosse accettata. Poi l’altro giorno, finalmente, mi hanno comunicato che tutto era a posto».

Perché proprio al reparto di pediatria dell’ospedale di Macerata?

«Perché tra i più deboli, spesso abbiamo scelto i bambini. Siamo sempre state dalla loro parte. Ciò è talmente vero che la donazione che ho fatto è destinata sì al reparto di pediatria dell’ospedale di Macerata, ma soprattutto è per i bambini. Gli strumenti e le apparecchiature del quale è stato previsto l’acquisto, infatti, serviranno a loro, a tutelare la loro salute. A migliorare le prestazioni offerte dallo stesso reparto».

Lei e sua sorella eravate molto legate?

«Molto. Siamo gemelle. Non ci siamo mai sposate. Siamo sempre vissute insieme e, nel lavoro, abbiamo persino condiviso lo stesso ufficio. Un legame solidissimo nell’ambito del quale aiutare i più deboli è stata sempre una nostra volontà. La stessa che mi ha spinto a questa donazione, anche se mia sorella non c’era più».