Dopo 80 anni chiude il negozio "Da Norma"

Attività di famiglia dal ’40, in vetrina è comparsa la scritta "liquidazione totale". Un altro esercizio commerciale colpito dalla morìa del centro storico.

Dopo 80 anni chiude il negozio "Da Norma"
Dopo 80 anni chiude il negozio "Da Norma"

Siamo alle ultime battute per lo storico negozio "Da Norma" a Recanati che vede oggi alla sua guida Claudio Monteverde, figlio della storica titolare, Maria Giuseppina, più conosciuta appunto come Norma, 87 anni compiuti nel maggio scorso. Sulla vetrina del negozio campeggia da giorni la scritta "liquidazione totale" di tutti gli articoli presenti: biancheria intima sia per uomo che per donna, vestaglie, pigiami, costumi da bagno e copricostumi. Un altro esercizio, con una lunga storia alle spalle, che spegne le sue luci aggiungendosi ai tanti altri negozi che hanno cessato l’attività nel corso di questi ultimi anni, contribuendo a rendere il centro storico sempre più desolante e triste. Il negozio nasce nei primi anni ’40 ed era "merceria Ciro". Poi, dopo una ventina d’anni – e siamo nei primi anni ’60 – lo ha preso in gestione Norma sino a che non è subentrato il figlio Claudio. Il titolare ci dice che chiude senza aver maturato l’età della pensione: gli resterebbero altri quattro anni, ma non dispera perché un lavoro, nel frattempo, è sicuro di trovarlo. È un commerciante della vecchia generazione non abituato ad arrendersi. A pesare sulla decisione di abbassare la saracinesca tanti fattori, dalla crisi generale del commercio, ma soprattutto perché, purtroppo, il centro storico di Recanati è sempre meno appetibile. E pensare che una volta, qualche decennio fa, avere il negozio nel centro storico era un privilegio e una ricchezza certa, oggi una tragedia. Qualcuno individua la goccia, che ha fatto traboccare il vaso, nei lavori, eseguiti oltre 10 anni fa, di sistemazione dei sottoservizi lungo tutto corso Persiani, operazione che ha paralizzato la zona per tantissimi mesi e che ha disabituato i recanatesi ad acquistare in centro storico: se a questo si aggiungono i parcheggi a pagamento, la perdita di tanti servizi, dalla Pretura al Giudice di Pace, l’Agenzia delle Entrate, l’Ufficio regionale di Informazione Turistica, la chiusura dell’unico supermarket, proprio in corso Persiani, e quella di tre chiese, ecco che la minestra ormai non è più neanche riscaldabile.