"Dopo la morte di Michele il sentiero è rimasto aperto"

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"È un mese che mio fratello Michele non c’è più. Inutile dire come l’abbiamo passato e che il vuoto che abbiamo dentro non lo riempirà mai nessuno. Un po’ meno normali sono le circostanze del suo incidente". Inizia così l’appello lanciato da Mario Sensini (capoufficio stampa del commissario straordinario Legnini), fratello di Michele, il 47enne di Fiastra, guida escursionistica e ambientale, amato in tutto il territorio. Dal 29 giugno non c’è più per una caduta fatale in un crepaccio, in un sentiero sulle Gole del Fiastrone. Mario chiede "più prevenzione e responsabilità, anche dagli amministratori locali". Un anno fa, con un’ordinanza, quel sentiero era stato chiuso per un masso pericolante segnalato dai Forestali; a fine giugno (prima dell’incidente di Michele) è stato riaperto, pur essendo il masso nella medesima posizione. E giovedì è stato richiuso di nuovo. "Di fatto è rimasto aperto per oltre un mese, dopo la morte di Michele, nonostante il sindaco sostenga di non averlo mai aperto – spiega Mario –. Ad ogni buon conto, nel punto esatto dove è caduto Michele, non all’inizio del sentiero, pochi giorni fa è apparsa una fettuccia di plastica bianco e rossa a segnalare il pericolo. Mio fratello (nella foto) ha avuto un incidente, ma serve responsabilità. Occorre più responsabilità. Affinché queste tragedie non si ripetano più, basterebbero transenne, cartelli, regole chiare".

l. g.