di Mario Pacetti
L’area portuale è uno degli ambienti preferiti dagli irregolari e dai senza tetto per rimediare un giaciglio alla meglio e dribblare le notti all’addiaccio. Un comportamento ricorrente, replicato pari pari dal giovane tunisino sorpreso ieri mattina a bordo della lampara "Gladiatore" che, attraccata all’angolo tra il molo est e il pontile Gasparroni, è abitualmente incustodita da quando (settembre 2019) il pescatore Nunzio Zaffarano fu costretto ad abbandonarla per scontare una pena detentiva. I suoi figli gemelli, i marittimi Alessio e Roberto, gli danno un’occhiata periodicamente per accertarsi che sia tutto okay. Ieri, verso le 10, Roberto s’è incaricato dell’ennesimo controllo ed è rimasto di sasso quando s’è imbattuto in quello sconosciuto addormentato in cabina. Ha telefonato ad Alessio per informarlo e per chiedergli di intervenire di rinforzo, ha svegliato di soprassalto l’abusivo e gli ha impedito di scappare e farla franca. Nel frattempo sono accorsi sulla banchina (erano le 10.20) la volante del Commissariato e un equipaggio dei carabinieri, arrivati di conserva. I militari della Guardia costiera erano già lì. Gli uomini in divisa hanno scongiurato il rischio che la situazione degenerasse dopo una prima colluttazione tra l’immigrato (pare abbia perso un dente in seguito a una botta al volto) e i gemelli. Da verificare se sia stato utilizzato anche un bastone e se, a scopo intimidatorio, qualcuno abbia agitato in aria un coltello raccattato lì. Alle 10.35 era già tutto finito, col maghrebino (non s’è capito se sia clandestino o se i suoi documenti "galleggino" in una zona grigia) infilato dentro la volante ed evacuato dal porto per i controlli del caso e i due pescatori invitati a raggiungere la caserma dei carabinieri per la denuncia formale. Uno zio dei gemelli ha poi appurato, salendo sulla barca, che per introdursi il giovanotto aveva forzato il lucchetto di una finestra di prua. La precedente ispezione degli Zaffarano risaliva a due settimane prima. E’ dunque possibile che il nordafricano albergasse nel "Gladiatore", senza che nessuno si fosse accorto di quell’intrusione, già da qualche giorno. Le indagini fanno capo ai carabinieri. Il nordafricano rischia una denuncia per l’occupazione abusiva della barca mentre i gemelli, qualora l’altro dovesse sporgere querela per le lesioni riportate, potrebbero incorrere in guai giudiziari per la scazzottata ingaggiata.