Dosi bluff, l’infermiere resta in carcere Confermati i domiciliari per Galeazzi

Il Riesame respinge le richieste dei due principali indagati per il raggiro dei Green pass

Migration

L’infermiere Emanuele Luchetti rimarrà in carcere e l’avvocato Gabriele Galeazzi rimarrà agli arresti domiciliari. Il tribunale del Riesame ieri ha respinto le istanze presentate martedì dai difensori dei due dei principali indagati dell’inchiesta sui vaccini bluff denominata "Euro green pass". Un’inchiesta portata avanti dalla squadra mobile e che ha portato a galla un presunto giro di denaro pagato (almeno 300 euro a volta) per ricevere la dose fantasma al centro vaccinale Paolinelli ad Ancona. Secondo l’accusa, Luchetti era l’infermiere che avrebbe proceduto a inoculare i finti sieri e Galeazzi era uno dei quattro intermediari che gli avrebbero procacciato le persone che volevano aggirare la vaccinazione ottenendo il Green pass. In 50 sono finiti indagati per peculato, corruzione e falso. Luchetti (nella foto) e Galeazzi puntavano a tornare liberi o ad avere una misura meno afflittiva ma il collegio dei giudici, presieduto da Paola Moscaroli, non ha accolto le richieste presentate dalle difese. Per le motivazioni del rigetto bisognerà attendere ancora qualche giorno. Martedì anche una ventina di altri indagati, per lo più coloro che avrebbero pagato per avere il finto vaccino, hanno affrontato il Riesame per chiedere la revoca dell’obbligo di dimora e l’obbligo di firma. Anche per loro c’è stato il rigetto dell’istanza. Il ristoratore civitanovese Daniele Mecozzi, ai domiciliari per l’accusa di essere uno degli intermediari, ha ottenuto il permesso di andare a lavorare. Domani l’avvocato Galeazzi affronterà il consiglio di disciplina dell’ordine che dovrà decidere se sospenderlo o meno dalla professione.