"Droga alla figlia e abusi sessuali su di lei": condannato a Macerata

Nove anni di reclusione inflitti a un camionista 60enne. La ragazza ha avuto il coraggio di raccontare tutto e di disintossicarsi

Macerata, 19 ottobre 2022 - Comprava droga alla figlia per poi costringerla ad avere rapporti sessuali con lui. Per questo è stato condannato a nove anni di reclusione un camionista 60enne residente in un piccolo centro del Maceratese. Si è chiuso così ieri, in tribunale a Macerata, il processo su quanto avvento tra il 2015 e il 2017. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, l’uomo aveva iniziato ad approfittare del fatto che la figlia fosse tossicodipendente: sebbene alcune volte avesse provato a convincerla a disintossicarsi, da quando lei era diventata maggiorenne aveva iniziato ad andare lui a prenderle le sostanze, a patto però che poi lei accettasse di avere rapporti sessuali con lui. Nella cabina del suo camion, oppure in auto, la ragazza era stata costretta ad accettare quell’accordo scellerato.

Nessuno in famiglia avrebbe mai sospettato nulla, fino a quando lei nel 2017 aveva trovato la forza di uscire da quell’orrore. Se ne era andata via dalle Marche, aveva iniziato in maniera seria un percorso di disintossicazione e aveva tentato di chiudere con quel passato. Ma durante i colloqui in comunità erano emersi gli abusi subìti dal padre, e così era partita la denuncia. Le indagini avevano fatto venir fuori parecchie cose sul camionista. Tra queste, le dichiarazioni di sua sorella: la donna aveva ammesso di aver subito anche lei gli abusi da parte del fratello. Alla figlia di lei sarebbe toccata la stessa sorte: anche lei sarebbe stata molestata dallo zio. Quelle denunce, relative a fatti avvenuti molti anni fa, sono state archiviate. Quelle della figlia no, e al camionista è stato anche impedito di vedere più la nipotina. Ieri, nell’ultima udienza in tribunale a Macerata, il pubbblico ministero Enrico Barbieri ha chiesto la condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione per l’imputato. La richiesta di condanna è arrivata anche dall’avvocato Piero Cavalcanti, parte civile per la figlia del camionista.

L’avvocato difensore, Donato Attanasio, ha invece descritto il quadro di profondo degrado in cui sarebbe avvenuta la vicenda, le diverse e complesse difficoltà vissute dalla famiglia. Alla fine, il collegio presieduto dal giudice Roberto Evangelisti ha inflitto all’uomo la pena di nove anni e mezzo, ordinandogli anche di risarcire con 30mila euro di provvisionale la figlia. La difesa attende ora le motivazioni della sentenza, per poi valutare come procedere in appello. Il camionista intanto resta in libertà, poiché la sentenza non è definitiva.