MARTINA DI MARCO
Cronaca

Due strumenti robotici per la riabilitazione

Inaugurati all’ospedale di Treia macchinari ad alta tecnologia. Serviranno ai pazienti per il recupero degli arti inferiori e della mano

Taglio del nastro alla presenza dei sanitari dell’Ast e delle istituzioni (. foto Calavita

Taglio del nastro alla presenza dei sanitari dell’Ast e delle istituzioni (. foto Calavita

Taglio del nastro per due nuovi strumenti robotici al servizio della fisioterapia, ieri all’Uoc di Medicina fisica e Riabilitazione dell’ospedale di comunità di Treia. A inaugurare i macchinari il primario Giorgio Caraffa; il direttore generale Alessandro Marini; il presidente della Provincia Sandro Parcaroli; la consigliera regionale Anna Menghi e l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, alla presenza di medici e infermieri del reparto.

In apertura, la presentazione della strumentazione tecnologica per la rieducazione del movimento degli arti superiori, in particolare delle mani: un guanto robotizzato capace di accompagnare il movimento delle dita dei pazienti e riabituarli al loro corretto funzionamento. "La nuova apparecchiatura, a sostegno del lavoro del terapista, ha lo scopo di rieducare la mano del paziente - spiega la dottoressa Monica Sgolastra -. Il trattamento è dedicato a pazienti con problemi motori per cause neurologiche o patologie ortopediche. Parte essenziale è un guanto robotizzato con tendini artificiali che induce il movimento, accanto a un supporto per il braccio utile nel caso in cui il deficit del paziente sia elevato. Dopo l’impostazione del terapista, la macchina avvia la flesso-estensione delle dita".

Un metodo di riabilitazione che può avvenire anche attraverso la "mirror therapy" (terapia dello specchio), sfruttando i movimenti della mano sana del paziente. Continua Sgolastra: "In questo caso il guanto sensorizzato viene messo alla mano capace di muoversi, così è il paziente a decidere che movimenti far fare a quella da riabilitare. Quando la capacità motoria è migliore togliamo il guanto e lasciamo al paziente il solo supporto del braccio, permettendogli di progredire con programmi di gioco utili a sviluppare anche le sue capacità cognitive".

Secondo taglio del nastro, poi, nella palestra della struttura, con la presentazione di un tapis roulant per la riabilitazione degli arti inferiori. "Lo scopo è il recupero dell’autonomia nella camminata - dice la dottoressa Emanuela Pichetti -. Il tapis roulant è collegato a un piano strumentato capace di registrare una serie di parametri, quali lunghezza del passo, velocità e simmetria. Al contempo il paziente riceve un feedback visivo, vedendo le sue orme procedere sullo schermo del computer. Il trattamento è dedicato ai pazienti ortopedici, neurologici o che hanno passato un lungo periodo a letto: questo ci permette di riabituarli allo sforzo".

Parte della strumentazione è anche un supporto per il busto, capace di scaricare il peso del paziente e aiutarlo nella ripresa. "Anche in questo caso si tratta di un aiuto al lavoro del terapista - conclude Pichetti - che è sempre presente al fianco del paziente e pronto a sostenerlo nei suoi movimenti".