E la nomina di Vecchi finisce alla Corte dei Conti "Restituisca l’indennità percepita a settembre"

"Entro la prossima settimana presenteremo un esposto alla Corte dei Conti". Il consigliere Francesco Calia non sorvola sull’indennità percepita dal presidente Vecchi. In Consiglio si è dibattuto sul caos generato dalla sfiducia all’ex presidente Calvigioni, con la conseguente richiesta dell’opposizione di procedere a una nuova nomina. La richiesta è stata bocciata, ma la polemica resta, poiché a far discutere è anche l’indennità percepita da Vecchi fin dalla nomina del 9 settembre quando, come ha riassunto il vicepresidente Ceschini, "coesistevano due papi". Ciò perché sulla revoca di Calvigioni è mancata l’immediata eseguibilità, diversamente da quanto avvenuto per Vecchi, il che avrebbe lasciato il Comune in una situazione di stallo, con due presidenti del Consiglio, il primo ancora in carica fino al decorso della pubblicazione della delibera di revoca, il secondo invece nominato ma non in carica. Eppure, il presidente avrebbe percepito l’indennità fin dal 9 settembre. Per cercare di mettere fine alla questione, il Comune ha chiesto il parere di un avvocato, che avrebbe concluso che sia la revoca che la nomina sono valide e legittime. "Abbiamo un presidente che afferma di essere entrato nelle funzioni dal 9 ottobre – spiega Calia –. Malgrado ciò, fino a quel momento ha preso l’indennità. A che titolo? La cosa grave è che la segretaria ha spiegato di aver chiesto un parere all’avvocato Medori, che le ha detto che gli effetti della delibera di revoca di Calvigioni erano sospesi in attesa della pubblicazione. Ma Vecchi non poteva neanche essere eletto quella sera, perché Calvigioni era ancora presidente. Poteva esserlo solo dopo il 9 ottobre, quando si è perfezionata la revoca. Il fine dell’esposto alla Corte dei Conti è di restituire alle casse comunali l’indennità a carico dei contribuenti percepita da Vecchi per il mese in cui non era un presidente effettivo".