"È solo l’inizio, più efficienza con le Ast"

Il presidente: fine del modello precedente, presto altri 150 medici

Soddisfatto per l’accordo di programma che dà il via al percorso per la costruzione del nuovo ospedale di Macerata, per realizzare il quale saranno anche usati i fondi sisma destinati a quello esistente, il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, va oltre. "Quello di oggi è un momento di partenza. Mettiamo in moto un processo che deve essere irreversibile. Vigileremo sui tempi di realizzazione dell’opera". Acquaroli, quindi, sottolinea come questo intervento ricada in una visione più ampia, in un nuovo modello di sanità, quello che passa soprattutto attraverso la riforma appena approvata in giunta (e che ieri è stata presentata ai sindaci dell’Area Vasta 3), che prevede la cancellazione dell’Asur, al posto della quale ci saranno cinque Aziende sanitarie territoriali (Ast). Insomma, una scelta di netta discontinuità con la giunta precedente e con un modello che "ha creato tanti problemi, non solo nel maceratese, ma in tutta la regione". Il presidente ha quindi ricordato come si stia cercando di risolvere il problema della carenza dei medici, a partire da quelli da destinare all’emergenza-urgenza. Ha quindi ricordato che sono finanziate borse di specializzazione, per cui nelle Marche ci saranno 150 medici in più, 110 borse di studio in Medicina generale e 42 contratti di formazione per i medici specialisti. "Chiaro, però, che fino a quando questi medici non saranno disponibili – ha concluso Acquaroli - dovremo ricorrere a pensionati e cooperative". L’accordo di programma assegna al Comune di Macerata le procedure urbanistiche e l’azione di esproprio. A pagare l’indennità di esproprio, però, sarà la Regione che si farà carico di finanziare la costruzione del nuovo ospedale e di gestirne tutti i passaggi. L’Asur, dal canto suo, manterrà tutti gli impegni già assunti nel settembre scorso in relazione all’attuazione del Masterplan di edilizia sanitaria e ospedaliera.

f. v.