"È uno sfregio al tempio della lirica"

"Secondo la Regione e l’assessora comunale alla cultura, Cassetta, lo Sferisterio sarebbe "solo un’arena", e non un "teatro", quindi niente Sferisterio nella lista dei teatri storici da presentare all’Unesco. C’è da trasecolare! Che lo Sferisterio non sia un "teatro", e tantomeno "storico", è un’affermazione sconcertante, ignorante della sua storia e offensiva per la città. Proprio come "teatro storico" è stato riconosciuto fin dal 1868 dal nuovo Stato unitario, tutte le pubblicazioni sui teatri delle Marche lo annoverano come tale, proprio perché, pur dedicato al gioco del pallone al bracciale, fu "concepito secondo criteri teatrali, il muro di battuta della palla è disegnato come un palcoscenico e il campo da gioco come una platea, mentre la parte dedicata al pubblico è suddivisa a palchetti con un ordine gigante di colonne e un loggione a balconata fu utilizzato a teatro fin dal 1831 (dal Teatro nelle Marche, a cura di Fabio Mariano)". Occorre forse ricordare, poi, che da oltre mezzo secolo è sede di una delle più prestigiose stagioni liriche? Ora, che la Regione riesca a definire "requisiti" di "teatro storico" che possano escludere lo Sferisterio sembra semplicemente assurdo, e che l’amministrazione comunale ne prenda semplicemente atto, e anzi non si mobiliti sdegnata per inserire lo Sferisterio tra i teatri storici, per il riconoscimento Unesco, appare un atto contro la città e il suo più prestigioso teatro, unico e monumentale, per il quale siamo conosciuti nel mondo. Spero che le associazioni, i partiti, l’opinione pubblica e ogni cittadino interessato alla città facciano sentire la propria voce contro questa colpevole superficialità, in danno perfino alla storia". Massimo Lanzavecchia