Emanuelle Alessandro Pandele morto a 17 anni. Era una promessa del nuoto, "Ciao campione"

Emanuelle Alessandro Pandele, di Montecassiano, è deceduto all’ospedale di Torrette. Soffriva di una grave patologia e aveva contratto anche il Covid

Emanuelle Alessandro Pandele, 17enne di Montecassiano, si è spento a Torrette

Emanuelle Alessandro Pandele, 17enne di Montecassiano, si è spento a Torrette

Macerata, 12 gennaio 2022 - La notizia della morte – l’altroieri verso le 22.30 – del giovanissimo Emanuelle Alessandro Pandele, appena 17enne, di Montecassiano, ha fatto affogare nel dolore e nell’incredulità tutto l’ambiente della sua amata vasca, la piscina comunale di Macerata. Studente all’Ipsia Corridoni di Corridonia, genitori romeni, il 17enne fino a poco più di un anno fa era tesserato per il Centro Nuoto di Macerata, la società che gestisce l’impianto natatorio di viale Don Bosco. Un atleta promettente, capace di affermarsi a livello regionale e soprattutto un ragazzo allegro, solare e vivace.

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Tanto, troppo, sfortunato, colpito da mesi da una grave malattia che gli aveva impedito di vaccinarsi, prima ricoverato all’ospedale di Macerata (con positività al Covid rilevata dal tampone), poi trasferito d’urgenza all’ospedale di Torrette, in terapia intensiva, dove è deceduto lunedì sera, verso le 22.30. Il presidente del Centro Nuoto di Macerata, Mauro Antonini, lo ricorda così: "Per noi era Emanuele con una sola elle, un ragazzino cresciuto qui, dato che aveva iniziato all’età di 12 o 13 anni. Dopo il primo lockdown ero stato proprio io ad allenarlo, però lui iniziò a venire a intermittenza, per poi smettere".

"Non sapevamo della grave patologia, la famiglia è stata assai riservata. In ospedale ha scoperto di essere positivo, ma purtroppo le sue condizioni erano già critiche prima. Oggi (ieri, ndr ) – continua Antonini – ho ricevuto non so quante telefonate, anche istruttori di altre società della regione mi hanno contattato e lo ricordavano. Per noi tecnici e anche per la segreteria è un giorno di profonda tristezza, ci lascia un giovane che per anni ha frequentato la piscina per circa due ore al giorno. Tutti gli volevamo bene, il nostro pensiero va soprattutto alla famiglia, ai genitori, a tutti i suoi cari che adesso soffrono un dolore indicibile".

Che ragazzo e che atleta era Pandele? "Era talentuoso, ottimo a livello regionale, spesso sul podio e capace di arrivare alle finali nazionali – lo ricorda Antonini, presidente del Centro Nuoto di Macerata –. Gareggiava nel nuoto, ma anche nel salvamento, allenato da Franco Pallocchini (aveva vinto due ori individuali ai campionati invernali regionali di Moie, nel febbraio del 2020, ndr ). Era potente in acqua e il ricordo della sua forza, unito alla sua vivacità, fa ancora più rabbia per questo tragico epilogo. Era sveglio, un ‘caciarone’, faceva amicizia rapidamente e rivedendo le fotografie, lo trovo sempre sorridente. Abbiamo preferito sospendere gli allenamenti almeno dei tesserati più grandi".

Addolorato anche Francesco Giacchetta, dirigente scolastico dell’Ipsia Corridoni. "Non ho parole – ammette –. Penso alla Bibbia, al libro di Giobbe, il cui grido di protesta diventa silenzio. Avevo parlato con lui alcune volte, era un ragazzo gioviale. Una giovane vita che si spegne è una tragedia che lascia senza parole". Ieri, anche la Federazione nuoto delle Marche ha scritto una nota stampa in memoria di Pandele: "Il comitato regionale Marche si stringe intorno alla famiglia del ragazzo in questo difficile momento, partecipando al dolore di quanti lo conoscevano meglio o lo avevano semplicemente incontrato, in vasca per gli allenamenti, in occasione delle gare".