Emergenza caro gasolio a Civitanova: Acquaroli chiede aiuto alle marinerie

Il governo nazionale non può fare molto per sostenere la pesca a strascico a causa delle ristrettezze di bilancio. La Regione Marche potrebbe aiutare, ma i margini di manovra sono esigui. I pescatori chiedono aiuto per far fronte al prezzo del gasolio e ai cali dei prezzi all'ingrosso.

Emergenza caro gasolio, le marinerie chiedono aiuto ad Acquaroli
Emergenza caro gasolio, le marinerie chiedono aiuto ad Acquaroli

Da qui a fine anno, a causa delle ristrettezze di bilancio, il governo nazionale potrà fare ben poco per sostenere il comparto della pesca a strascico messo a dura prova dai nuovi rincari del prezzo del gasolio, salito al punto da sfondare ancora una volta la soglia dell’euro. Chissà che, per tamponare il malessere della categoria e ossigenare i conti, non possa dare una mano la Regione Marche, così come ha già fatto un paio di volte di recente in situazioni analoghe. I margini di manovra sono esigui ma, affiancato dai tecnici, ieri pomeriggio il presidente Francesco Acquaroli (nella foto) ha promesso un tentativo in tal senso alla nutrita delegazione di armatori marchigiani ricevuti ad Ancona su richiesta di Francesco Caldaroni, leader nazionale di Marinerie d’Italia e assessore comunale alla pesca. All’incontro erano presenti una quindicina di pescatori, in rappresentanza di tutte le marinerie regionali. Una mezza dozzina i civitanovesi, capitanati da Caldaroni ed espressione di entrambe le cooperative cittadine. Nei prossimi giorni si vedrà se, raschiando il barile, sarà possibile scovare nelle pieghe del bilancio regionale risorse economiche da destinare in particolare alla pesca a strascico. L’esuberante spesa per il gasolio è vista dai pescatori come la classica goccia che fa traboccare il vaso, in un contesto già difficile di per sé per la contrazione dei prezzi all’ingrosso (altra musica al dettaglio, come ben sanno i consumatori) e per il calo dei consumi legato alla congiuntura sfavorevole e al diminuito potere d’acquisto delle famiglie. Al momento tutte le 30 barche della flotta civitanovese continuano a uscire in mare. Ma strada facendo qualcuna potrebbe interrompere l’attività, qualora il quadro generale (gasolio, dinamiche dei prezzi nel mercato ittico) non invertisse la tendenza.

Mario Pacetti