Emergenza idrica Macerata: caccia ai ladri d'acqua

I carabinieri forestali presidiano i fiumi della provincia: 14 sanzioni per oltre 33mila euro. Il comandante Arcioni: "Controlliamo se vengono fatte derivazioni o se ci sono prelievi illeciti"

Caccia aperta ai ladri d'acqua

Caccia aperta ai ladri d'acqua

Macerata, 26 luglio 2022 - Massima allerta sui fiumi della provincia contro i ladri d’acqua. Con la scarsità di piogge che va avanti da mesi, diventa ancora più importante assicurare che gli usi che si fanno dei corsi d’acqua siano rispettosi e non predatori, come invece a volte avviene. A questi compiti di polizia idraulica provvedono da sempre i carabinieri forestali. "In particolare, i monitoraggi avvengono in due direzioni – spiega il nuovo comandante provinciale, il colonnello Daniele Arcioni -. Da un lato controlliamo le derivazioni, che per lo più sono quelle delle centrali idroelettriche, con sopralluoghi a campione per conto della Regione. E poi ci sono i controlli sugli attingimenti: lungo il fiume sono autorizzati prelievi di acqua per uso irriguo, ma con prescrizioni, affinché sia rispettato il deflusso minimo vitale del fiume; bisogna dunque verificare che siano rispettate le indicazioni delle autorizzazioni per quanto riguarda la quantità di acqua o gli orari di prelievo".

Dal 2019 ai primi sei mesi di quest’anno, in provincia sono state controllate 13 derivazioni, e sono state elevate 14 sanzioni, con multe per un totale di 33.615 euro. In due casi, ci sono state anche le denunce alla Procura per cinque persone: erano stati realizzate centrali usando gli ex canali molitori, oppure con piccoli tubi con dentro le turbine. Quanto alle captazioni, negli ultimi sei mesi ne sono state controllate 191 e ci sono state due sanzioni relative agli attingimenti per l’agricoltura. Per le derivazioni realizzate per produrre energia, si usa un mulinello idraulico. "Dalla velocità riesce a calcolare la portata dell’acqua a monte, a valle e al centro, perché le centrali prelevano acqua e poi la rilasciano; con questa misurazione verifichiamo che sia rispettato il deflusso minimo vitale. Le centrali idroelettriche creano una alterazione all’ambiente, se si superano i limiti consentiti il danno è maggiore ed è sanzionato. La multa parte da 150 euro e può arrivare anche a 30mila per un prelievo eccessivo e prolungato in più giorni". Se il prelievo è molto superiore al limite ed è stata realizzata anche una derivazione abusiva di acqua – quello che viene chiamato furto d’acqua – si passa al penale: è infatti un reato il danno ambientale, causato dalla riduzione della portata del fiume, minacciando la fauna e tutto l’ecosistema fluviale. Nei casi più gravi può scattare anche la revoca della concessione. "Qualcuno segnala a volte attingimenti irregolari per irrigare i campi – proseguono i carabinieri forestali -. In genere non ci sono situazioni di abuso diffuse, ma è possibile che qualcuno vada di notte con il carro botte e lo riempia di acqua, e allora diventa difficile scoprirlo".