GIORGIO GIANNACCINI
Cronaca

"Emergenza lupi, vanno catturati"

Porto Recanati, l’allarme dell’allevatore Giri: "Ci sono più branchi in zona, ho dovuto ridurre le mie attività"

Antonio Giri

Antonio Giri

"La convivenza con i lupi non è più possibile. Un anno fa hanno attaccato le mie galline e le oche, oltre ad avermi sbranato una capra. Chi ha la competenza in questa materia deve agire subito, perché la legge è cambiata e la Regione può decidere direttamente di abbattere o catturare i lupi che si avvicinano nei centri abitati e commettono predazioni". È l’appello del portorecanatese Antonio Giri, proprietario della fattoria e asineria "Ca’ di Luna" a Recanati, che si occupa di agricoltura sociale e promuove attività per bambini all’interno della proprietà. Lui è uno dei tanti che si dice preoccupato per via della presenza dei lupi lungo la nostra costa. "Ormai viviamo in una specie di sudditanza e più volte dei lupi sono passati dalle mie parti, aggredendo gli animali – spiega Giri –. Ho un ettaro e mezzo di terreno recintato con fili elettrici, ma dopo questi attacchi ho ristretto per sicurezza il perimetro a mezzo ettaro. Inoltre ho smesso di fare attività con i bambini nella fattoria, perché i miei asini avvertono il pericolo dei lupi e vivono in uno stato di nervosismo. Il problema è serio. Da quanto ci raccontano i cacciatori – aggiunge ancora –, ci sono diversi branchi tra San Firmano, Bagnolo, Chiarino a Recanati, così come a Potenza Picena in contrada dell’Asola e vicino al parco dei laghetti, e in via Pizzardeto al confine tra Porto Recanati e Loreto".

Ma l’agricoltore sottolinea che ci sono degli strumenti normativi per agire tale criticità. "La convenzione di Berna ha di recente declassato il lupo da “specie strettamente protetta“ a “specie protetta“ – riprende Giri –. Inoltre è prevista la possibilità di abbattere o di catturare un lupo, qualora si avvicini nei centri abitati e commetta predazioni di animali domestici e da cortile a ridosso delle abitazioni. Lo stesso vale in caso di aggressione all’uomo. Fino a qualche anno fa, la cattura o l’abbattimento di un esemplare era deciso dal ministero, mentre ora è stata delegata la Regione. Perciò ci sono poche scuse e bisogna agire, almeno con la cattura in modo da portare i lupi in posti più appropriati". Giri approfitta dell’occasione per snocciolare qualche numero sulla questione: "Negli ultimi anni l’Ispra ha certificato 19 aggressioni dei lupi nei confronti degli esseri umani tramite il test del Dna. E ancora: in Italia ci sono circa 7mila esemplari, lo stesso numero di quelli presenti negli Stati Uniti. Sono cifre che fanno davvero riflettere".

Giancarlo Giannaccini