Entra in casa violando il divieto: arrestato

di Lucia Gentili

E’ stato arrestato e portato al carcere di Fermo un 40enne di San Ginesio. Essendo già stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, non poteva avvicinarsi al padre. E invece, dopo aver utilizzato degli attrezzi e un mezzo per lavorare il campo vicino, è entrato nell’abitazione, dove è stato sorpreso dai carabinieri della stazione locale nel corso dei controlli per vigilare sul rispetto della misura e tutelare la vittima. Il 40enne avrebbe anche dovuto indossare il braccialetto elettronico, ma non si era mai presentato dai carabinieri per l’applicazione. Dalla fine di luglio i carabinieri di San Ginesio hanno iniziato a monitorare la situazione familiare, in particolare i comportamenti del figlio nei confronti del padre pensionato. Dalle indagini sarebbe emerso un contesto di sistematica sopraffazione e vessazioni legate allo stato di tossicodipendenza e alle continue richieste di denaro. Tanto che l’indagato in passato, secondo quanto accertato dall’Arma, sarebbe arrivato anche a danneggiare l’auto del padre, a fare irruzione dentro casa con la forza e a usare violenza e minacce nei confronti del genitore, da indurlo in una condizione di prostrazione per le sofferenze fisiche e psicologiche quotidiane. Il 40enne è stato così denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia. Il pm titolare dell’indagine, Enrico Barbieri, ha immediatamente chiesto la misura dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla persona offesa, il padre appunto, e controllo mediante l’apposizione del braccialetto elettronico, concessa dal gip Domenico Potetti del tribunale di Macerata lo scorso 22 agosto. Se non fosse che, dopo l’esecuzione della misura, l’indagato si è recato nell’abitazione del padre, violando le prescrizioni del giudice. E’ entrato dopo aver usato gli attrezzi da lavoro. Così è scattato l’arresto in flagranza di reato. Il pm, in questo caso Vincenzo Carusi, valutata la gravità delle condotte pregresse, la mancata presentazione dai carabinieri per il braccialetto elettronico e l’episodio che ha portato alle manette, ha chiesto al gip un aggravamento della misura cautelare, disposto nell’immediatezza. Ieri mattina, quindi, i carabinieri hanno eseguito la misura della custodia cautelare in carcere e hanno accompagnato il 40enne nella casa circondariale di Fermo. Questi è difeso dall’avvocato Renata Tassetti.