Era stato accusato di perseguitare la moglie, non accettando la separazione. Ma in tribunale un 53enne di Urbisaglia ha dimostrato la sua innocenza ed è stato prosciolto. A denunciarlo erano stati la ex moglie e i genitori di lei. La donna aveva raccontato cosa sarebbe accaduto a Tolentino dal marzo al giugno dell’anno scorso: l’uomo l’avrebbe continuamente seguita, si sarebbe appostato su un cavalcavia della superstrada da cui si vedeva la loro casa, le avrebbe inviato messaggi ossessivi e vagamente minatori e offensivi. Inoltre il 53enne se la sarebbe presa anche con il padre di lei, minacciando di ucciderlo, e con la madre. Alla fine soprattutto la donna e il padre avrebbero vissuto in un continuo stato d’ansia, che avrebbe modificato la loro esistenza quotidiana. Ma quando è stato sentito, l’indagato, difeso dall’avvocato Giancarlo Nascimbeni, ha negato tutto: non si era mai appostato da nessuna parte, non aveva mai minacciato nessuno e men che meno i suoceri anziani, e l’unico motivo per cui inviava messaggi alla ex moglie era per avere notizie dei figli, che a lui non rispondevano al telefono. Alla luce di quanto emerso con le indagini, nell’udienza preliminare il giudice Domenico Potetti ha condiviso le ragioni della difesa e ha pronunciato la sentenza di non luogo a procedere "perché il fatto non sussiste". La ex moglie e il suocero erano assistiti dagli avvocati Luca Froldi e Luciano Pantanetti.
CronacaEra stato accusato di perseguitare la moglie Prosciolto un 53enne