"Erano in dieci a guardare Nessuno ha mosso un dito"

Le voci dei cittadini: "Sarebbe bastato un calcio per fermare l’aggressore". Ma qualcuno dice: "Paura e non indifferenza". Raccolta fondi per la famiglia

Migration

"Se mi fossi accorto, sarei intervenuto subito. Purtroppo, quando ci siamo resi conto di cosa era accaduto, era già troppo tardi. Una tristezza infinita". Così Fausto Foresi, titolare del bar Petit Cafè, a due passi dal corso. È una città trasformata, Civitanova: per strada c’è gente che piange, tanti portano fiori e biglietti per Alika. La domanda di tutti: com’è possibile che nessuno abbia fatto nulla per salvare la vita a quell’uomo? "Dalle nostre telecamere – sottolinea Laura Latino, del negozio Duin, proprio di fronte al luogo dell’uccisione – si vedono chiaramente 10 paia di piedi, almeno, sul marciapiede proprio nei minuti in cui quell’uomo stava uccidendo Alika. Nessuna di quelle persone si è mossa per intervenire, se ne sono lavati tutti le mani. Se io fossi stata in negozio quando è successo, avrei fatto qualcosa". Dal negozio hanno lanciato una raccolta fondi, per la vedova. "Io vengo da Fermo – racconta Roberta De Ficchy, del centro estetico -, dove sei anni fa è stato ucciso Emmanuel (in una lite razzista, ndr), lì si era trattato di un pugno, ma qui, a Civitanova, quello che è accaduto è stato di una violenza inaudita, la vita non ha più valore. L’omicida deve marcire in galera". "Hanno preferito filmare e stare a guardare, come se fossero al cinema. Ci fosse stato uno che abbia avuto l’impulso di aiutare Alika – dice Yasin Lafayel –, è così che hanno lasciato morire un padre di famiglia". "Sarebbe bastato dare un calcio all’aggressore per fermarlo, bisognava intervenire", il pensiero di Michela Dobolewski, mentre Alessandra Cecchi e Arianna Sannito commentano: "Fare un video senza muovere un dito è come assistere a uno spettacolo, è tutto molto spiacevole e triste". Alcuni ipotizzano che sia stata la paura a paralizzare i presenti: "Più che di indifferenza, si ha il terrore di come possa reagire l’aggressore", afferma Roberto Stortoni. "Un’indifferenza agghiacciante", dice Federica Della Rosso.

c. g.