"Esercito di asintomatici, si cambi il sistema"

Saltamartini: secondo le Regioni ormai bisogna distinguere tra chi ha i sintomi e chi non li ha, non più tra positivi e negativi

Migration

di Franco Veroli

"Buona parte dei positivi è asintomatica, è ora di cambiare il modo di contare i contagi". Ad affermarlo, a margine della seduta del consiglio regionale, è stato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, che si è soffermato sulla situazione attuale, sempre più complicata, con i numeri di contagiati e quarantene che ogni giorno segnano dei nuovi record in Italia e nelle Marche. Stando al bollettino di ieri, in regione su 7.748 nuovi contagiati, solo 658 (l’8,5%) presentano sintomi. Ed è per questo – ha detto Saltamartini – "che si sta consolidando nella Conferenza delle Regioni l’idea che il dato "rilievo" non debba più essere tra positivi e non positivi, ma tra chi ha sintomi e chi non ha sintomi".

Proprio per discutere di questo, "è stata convocata dal presidente Fedriga, la Conferenza delle Regioni", anche se "è da vedere se questa linea si consoliderà con il Comitato tecnico scientifico". Intanto "il numero dei positivi, anche vaccinati, è talmente ampio che è stato modificato l’accertamento della positività" che, come noto, dal 12 gennaio non avviene più solo con il test molecolare, ma anche con l’antigenico di terza generazione". Saltamartini ha infine evidenziato che, in ogni caso "il tracciamento è ancora fondamentale" in quanto "il Covid si trasforma e occorre quindi interrompere il contagio". "Le Regioni sono ormai esasperate: sono milioni gli italiani positivi senza sintomi, e questo è il grandissimo problema che Governo e Regioni dovranno affrontare". Saltamartini ha poi affrontato il tema del Covid Hospital di Civitanova, che per ora non riapre. È quanto ha detto in consiglio regionale, rispondendo ad alcune interrogazioni di Pd e M5S. "Dai dati dell’Osservatorio epidemiologico sui ricoveri più gravi – ha spiegato – scaturisce la proiezione, tra la prossima settimana e quella successiva, cioè la prima di febbraio, di un picco massimo di 80-83 ricoveri in terapia intensiva. Uno scenario, prospettato dai tecnici, in base al quale si potrebbero aggiungere altri dieci degenti a Marche Nord (26 attuali) e altrettanti a Torrette (attualmente 19 più uno pediatrico)". La saturazione di pazienti Covid in terapia intensiva è attualmente del 25% (64 su 256 posti letto), mentre il totale dei ricoveri Covid è di 343. "Fino a quota 80-83 ricoveri in terapia intensiva – ha proseguito Saltamartini – il sistema reagisce positivamente. Se nelle prossime settimana il plateau superasse 80-83 unità, a quel punto potrebbero riaprire uno o 2 moduli (ognuno dei quali di 14 posti), ma con gestione a carico delle quattro aziende (Asur, Marche Nord, Torrette e Inrca) e non solo dall’Area Vasta 3 di Macerata come accaduto in precedenza".