LORENA CELLINI
Cronaca

Ex Cecchetti, ecco cosa dice la convenzione

Rimpallo di responsabilità tra Comune e Civitanova 2000, il documento prevedeva proroghe "ma non superiori ai due anni"

Ex Cecchetti, ecco cosa dice la convenzione
Ex Cecchetti, ecco cosa dice la convenzione

Lottizzazione ex Cecchetti, mentre le edificazioni vanno avanti, le opere di compensazione a vantaggio della città sono ferme nonostante le firme davanti al notaio di una convenzione urbanistica che stabiliva precise tempistiche. Ma, mancano all’appello il sottopasso di via Venezia e il museo. Nel rimpallo di responsabilità per i ritardi, tra Comune e Civitanova 2000 sono arrivati alle carte bollate. L’ultima stesura della convenzione, approvata nel luglio 2016, regolava gli impegni dell’ente pubblico e quelli della società privata in merito al piano particolareggiato del comparto ex Cecchetti, dettando il cronoprogramma rispetto alla parte ancora non realizzata di un’area di complessivi 103.656 mq in cui si sviluppavano su 72.567 mq le opere di urbanizzazione primaria e secondaria previste nel piano particolareggiato e nella convenzione all’epoca firmata dall’architetto Maurizio Scarpecci, che era dirigente del settore Urbanistica comunale, e dagli amministratori delegati della Civitanova 2000, Franco Emiliano e Domenico Intermesoli. Nell’articolo 5 è scritto che le opere mancanti "verranno eseguite dalla Civitanova 2000 nel termine massimo di tre anni dalla data di rilascio del permesso a costruire, una volta ottenuti i pareri favorevoli della Sovrintendenza delle Marche, degli Uffici comunali, di Rai e la piena disponibilità della arre interessate all’esproprio". Quanto al sottopasso veicolare di via Venezia nel documento è scritto che "la ditta lottizzante si impegna a realizzare i lavori, secondo il nuovo tracciato di progetto, entro due anni dal verificarsi delle condizioni di cui al comma precedente", ovvero i rilasci dei pareri. La convenzione prevede proroghe "ma non superiori ai due anni" e per cause non dipendenti dalla Civitanova 2000. Nell’articolo 6 si affronta la questione del museo, destinato a conservare le attrezzature industriali della storica fabbrica Cecchetti. In questo caso la convenzione obbliga la Civitanova 2000 "a realizzare tutte le opere di urbanizzazione secondaria ad oggi mancanti, e costituite dal museo composto da un fabbricato monopiano con la conservazione delle strutture in acciaio dei capannoni, per l’importo di 250.000 euro entro un anno dal rilascio dei pareri favorevoli di Sovrintendenza, Comune e Rfi". A garanzia dell’esecuzione delle opere convenzionate la Civitanova 2000 ha sottoscritto una polizia fideiussoria di 6.777.000 euro che il Comune non ha attivato. L’area oggi ospita edifici di edilizia abitativa e commerciale, con ulteriori costruzioni in corso. Ma, niente sottopasso né museo. Sulle cause dei ritardi si stanno confrontando le parti, con la Civitanova 2000 che addebita la responsabilità al Comune. Si rischia una vertenza legale e intanto i civitanovesi da venticinque anni - ovvero dalla adozione nel 1999 del primo piano di iniziativa pubblica ex Cecchetti - aspettano le opere di compensazione per la città a fronte di una delle più grosse lottizzazioni avvenute sul territorio comunale.