
La sede dell'azienda Castelli Spa a Tolentino
"La proprietà ha evidenziato la necessità di interrompere la produzione nel sito di Tolentino, e trasformare parte dell’attività esclusivamente in polo logistico e di magazzino. Una scelta che avrebbe ripercussioni per 25 lavoratori e le loro famiglie, su un totale di 41 dipendenti". A lanciare l’allarme per Castelli spa, la storica ex Nazareno Gabrielli (ed ex Boost) di Tolentino, sono i sindacati, rappresentati da Stefano Tordini, segretario provinciale Slc Cgil, e Alessandro Gay, segretario generale Fistel Cisl Marche. Giovedì scorso si è svolto l’incontro tra l’azienda e le organizzazioni sindacali con le relative rsu. Castelli spa ha deciso di stoppare la produzione di agende e diari, ricollocando solo un terzo dei dipendenti (16).
"La situazione espressa preoccupa fortemente noi e i lavoratori, informati all’assemblea di venerdì – proseguono –. L’azienda ha ribadito che entro questa settimana verrà attivata la procedura per i licenziamenti collettivi (legge 223) per 25 lavoratori (tra operai e impiegati, ndr) considerati esuberi rispetto alla nuova riorganizzazione aziendale, con la volontà di continuare il rapporto di lavoro con i restanti 16, in merito appunto all’attività di logistica e magazzino rimanente. Ci è stata esposta, inoltre, la necessità di vendere lo storico stabile dell’ex Nazareno Gabrielli, ancora in fase di ristrutturazione". Si tratta di lavori post-sisma.
"Il futuro di una delle più importanti e storiche realtà manifatturiere della nostra regione terminerà entro il prossimo mese – aggiungono le organizzazioni sindacali –. Il timore maggiore è sul versante delle lavoratrici e dei lavoratori, in un territorio già fortemente colpito prima dalla crisi manifatturiera e poi dal sisma, per i quali in diversi incontri abbiamo chiesto alla proprietà la tenuta del livello occupazionale. Slc Cgil e Fistel Cisl, insieme alle rsu di stabilimento, chiederanno alle istituzioni comunali, provinciali e regionali un pronto intervento per frenare la dismissione di una tradizione che fa parte del tessuto sociale del territorio e soprattutto una salvaguardia del perimetro lavorativo all’interno del sito produttivo di Tolentino. Ci riserviamo di intraprendere tutte le iniziative necessarie per contrastare la gravissima situazione emersa".
E pensare che solo un paio di anni fa, nell’aprile 2023, era partito un piano di rilancio e la proprietà aveva detto di voler puntare proprio su Tolentino con agende di alta qualità. Domani è previsto un nuovo incontro tra azienda (rappresentata da Confindustria) e parti sindacali. I prossimi giorni sono decisivi. La produzione continua nello stabilimento di Bergamo, in fase di concordato.
Lucia Gentili