Sono state ben 60 le candeline che ieri sera, nell’area dell’azienda, in via Soprani a Squartabue di Recanati, hanno spento i patron di FBT, Bruno e Mauro Tanoni: una festa di compleanno presentata sul palco da Neri Marcorè e allietata dalla Compagnia di Musicultura e dal dj Pigini. "FBT nasce nel 1963 – racconta Mauro Tanoni –, quando Giuseppe Fulimeni (che dopo pochi anni è uscito dalla società), Bruno Baldoni e Vinicio Tanoni si sono incontrati e hanno deciso di avviare insieme l’attività. Partendo dal loro garage, hanno incominciato a creare amplificatori per chitarre e anno dopo anno l’impresa è cresciuta puntando all’internazionalizzazione perché il mercato italiano era ormai diventato troppo stretto. Nel 1996 abbiamo realizzato questo stabilimento dove lavorano 100 persone su circa 25mila metri quadrati: oggi, però, rispetto al passato, quando si faceva tutto a mano, tutta la produzione è meccanizzata. Aver mantenuto lo stesso personale nonostante lo sviluppo tecnologico, è già un bel traguardo". "E’ un orgoglio per il territorio un’azienda come la FBT – ha commentato il presidente della Regione Francesco Acquaroli presente alla festa –. Abbiamo bisogno di imprenditori come loro in grado di saper superare le difficoltà e di prosperare". A ricordare ancora gli inizi della loro attività è stato anche Bruno Tanoni, ad dell’azienda: "Nel ’63 era tutto manuale e su 100 dipendenti al massimo erano 3-4 laureati. Oggi la nostra azienda è green con un parco fotovoltaico che ci permette di essere autosufficienti dal punto di vista energetico. Continueremo sulla strada iniziata dai nostri genitori e soci senza paura di cambiare. La nostra capacità è quella di capire in anticipo dove va il mercato". Infine una promessa importante: "FBT rimarrà qui a Recanati, non possiamo pensare a una sede diversa. Vogliamo puntare sui giovani perché restino sul territorio". Sul palco sono stati chiamati i dipendenti più anziani a cui è stata donata una pergamena vergata dalla bottega amanuense Malleus. Anche il sindaco Antonio Bravi ha portato i saluti.
Antonio Tubaldi