Federica Ciuffetti morta, travolta dal bus a Macerata: indagato l'autista

Inchiesta per omicidio stradale e pullman sotto sequestro. Accertamenti sul conducente: non guidava ubriaco, negativo alle droghe. A bordo del mezzo c’erano anche tre passeggeri

Federica Ciuffetti, originaria di Pieve Torina, lascia il marito e una figlia di 12 anni

Federica Ciuffetti, originaria di Pieve Torina, lascia il marito e una figlia di 12 anni

Macerata 21 luglio 2021 - Travolta da un pullman mentre attraversava la strada per andare a lavorare: così è morta ieri mattina una donna di 46 anni, Federica Ciuffetti. L’autista, che non si sarebbe accorto di nulla, ora è accusato di omicidio stradale. Il drammatico incidente è avvenuto ieri mattina alle 8.30. Federica Ciuffetti, originaria di Pieve Torina ma residente a Corridonia col marito e la figlia, diretta agli uffici della Provincia, stava attraversando la strada davanti al convitto, in piazza Marconi. Era quasi arrivata alle scale che portano al sottopasso, quando è passato di lì un pullman del Contram che, stando alla prima ricostruzione, l’avrebbe urtata e fatta cadere a terra; le ruote posteriori del bus le sarebbero passate sopra, senza lasciarle scampo. Il pullman ha continuato la corsa e solo dopo alcuni istanti altri passanti hanno notato la donna a terra e chiamato i soccorsi. Sul posto si sono precipitati l’ambulanza del 118 e la polizia locale. I sanitari hanno portato la donna in ospedale, ma purtroppo per lei non c’è stato nulla da fare. Intanto gli agenti della polizia municipale, diretti dal comandante Danilo Doria, hanno subito avviato le indagini su due fronti: da un lato esaminare tutte le immagini delle telecamere attive in quella zona, dall’altro ascoltare i testimoni. Una donna, che passava lungo le mura in quegli istanti, ha detto di avere sentito come un tonfo, senza però vedere nulla. Ma un uomo avrebbe invece visto passare il pullman della Contram e poi la donna a terra. Dopo aver individuato il possibile mezzo coinvolto nell’investimento, gli agenti sono andati a Camerino. Il bus era stato portato in officina per una manutenzione programmata da tempo, ma non era stato toccato né lavato, ed è stato messo subito sotto sequestro su disposizione del sostituto procuratore Enrico Riccioni, che coordina le indagini. Il mezzo non ha nulla che faccia pensare a un urto, ma la scientifica ha effettuato dei campionamenti da analizzare, alla ricerca di possibili tracce. Sono stati sequestrati anche gli abiti della 46enne, sporchi di una polvere nera che potrebbe essere stata lasciata dal pullman. Si tratterebbe di un riscontro in più per chiarire la dinamica, che sembra assurda. Il conducente del pullman è stato sentito dagli agenti, è stato collaborativo e ha dato ogni chiarimento, manifestando la più completa sorpresa per l’accaduto, oltre al dolore. È stato già accertato che l’uomo non era ubriaco, né sotto l’effetto di stupefacenti. Un ulteriore elemento per chiarire l’accaduto è arrivato dai filmati delle telecamere del bus: mostrano la donna che attraversa, e che poi non si vede più. Oltre al conducente a bordo c’erano tre passeggeri e nessuno sembra notare alcunché, a parte quello seduto in fondo, che davanti al convitto gira la testa come se avesse sentito qualcosa, e poi torna a guardare davanti. L’investimento – se avvenuto in questo modo – non è stato rilevato in alcun modo dall’autista o dai passeggeri, che hanno proseguito la corsa normalmente. Oggi probabilmente il sostituto procuratore Riccioni incaricherà un medico legale per l’ispezione cadaverica; non dovrebbe essere necessaria l’autopsia per una dinamica che, a questo punto, sembra piuttosto chiara.