MARIO PACETTI
Cronaca

Fermo pesca finito: si torna in mare a Civitanova con l'incognita del caro gasolio

Ieri è finito il fermo pesca nell'Adriatico tra Trieste e Ancona. La flotta di Civitanova, forte di trenta imbarcazioni, spera di trovare acque pescose e prezzi buoni. Il mercato ittico riaprirà lunedì notte.



Fermo pesca finito: si torna in mare a Civitanova con l'incognita del caro gasolio

Fermo pesca finito: si torna in mare a Civitanova con l'incognita del caro gasolio

di Mario Pacetti

Ieri è finito in Adriatico il fermo pesca per gli scafi dello strascico attivi tra il Compartimento marittimo di Trieste e quello di Ancona, fino alla foce del Chienti. Stanotte, subito dopo le 24, le varie flotte di riferimento torneranno in mare. Tra esse quella di Civitanova, forte di una trentina di imbarcazioni. La speranza è di ritrovare acque sufficientemente pescose, grazie ai 40 giorni di stand-by che dovrebbero aver garantito il ripopolamento dei fondali. E di spuntare buoni prezzi dai commercianti. Il mercato ittico di Civitanova riaprirà i battenti nella notte tra lunedì e martedì. Oltre agli acquirenti locali (grossisti, ristoratori, dettaglianti, ambulanti) potrebbe straordinariamente occupare uno scranno sugli spalti dell’impianto anche qualche loro collega piceno e abruzzese dato che da Porto S.Elpidio a Termoli, dove il fermo è cominciato il 19 agosto, l’attività di pesca resterà interdetta fino al 24 settembre. Per soddisfare i consumatori di lì il pesce di Civitanova cadrebbe a fagiolo.

Nelle settimane scorse molti armatori hanno approfittato della sosta per lavori di manutenzione sulle loro barche, in banchina oppure in qualche cantiere del porto. Più di uno attende con ansia la nuova graduatoria delle domande di rottamazione degli scafi. In un frangente complicato per il comparto della pesca, c’è chi non vede l’ora di chiudere i battenti riscuotendo l’indennizzo conseguente alla demolizione. Nel frattempo il prezzo del gasolio alle pompe del nostro porto è nuovamente risalito di una ventina di centesimi rispetto a quando cominciò il fermo. Ora si attesta attorno ai 95 centesimi al litro. I motori dei pescherecci dello strascico "bevono" un sacco di carburante ogni giorno e un fixing del genere incide pesantemente sui costi d’esercizio. Al punto che qualche armatore non esclude, nel caso la quotazione dovesse salire ulteriormente in linea con le previsioni, di interrompere l’attività a tempo indeterminato quando, col ritorno in mare dei colleghi sambenedettesi, i prezzi del pesce caleranno fino, per qualche specie, a colare a picco.