
La presidentessa Gironacci attacca il sindaco: "Annunciate aperture serali dei negozi, ma nessuno ce ne ha parlato".
Festa della Repubblica organizzata dal Comune senza Viviamo Civitanova. Esclusa l’associazione che rappresenta circa cento attività tra commercianti e operatori balneari. L’amministrazione ha preferito rapportarsi con Centriamo e i balneari di Abc e Popolo Produttivo, dividendo la categoria. Ed è polemica anche perché la comunicazione istituzionale ha annunciato i negozi aperti la sera, ma la maggioranza dei commercianti non ne sa niente. Le iniziative cominceranno il 31 maggio con la Notte Tricolore. Manola Gironacci, presidentessa di Viviamo, non le manda a dire al sindaco Ciarapica: "Se l’obiettivo fosse stato creare un evento condiviso e utile alla città occorreva coinvolgere tutte le associazioni, informare i commercianti, comunicare con congruo anticipo, perché il turismo non si costruisce con eventi improvvisati e poco promossi, ma con visione, collaborazione e rispetto per chi ogni giorno tiene aperte le serrande della nostra città. Diversamente non è lavorare per il bene di Civitanova, ma fare campagna elettorale usando risorse pubbliche". Sottolinea la leader di Viviamo Civitanova che "a soli tredici giorni dalla data, siamo di fronte a comunicazioni tardive e promozione quasi assente. In queste condizioni, per le attività commerciali è impossibile organizzarsi per un’apertura serali anche perché, e questo è il nodo più grave, nessun commerciante è stato contattato preventivamente né dall’amministrazione, né dall’associazione Centriamo". Gli oltre cento iscritti a Viviamo "non sono stati informati, e questo porta a chiedersi se le attività del centro servono solo da cornice per eventi già decisi a tavolino o per scattare foto istituzionali da sfruttare in chiave elettorale". Per Gironacci "fuorviante dire che l’iniziativa è organizzata dai commercianti con Centriamo. Non accettiamo che la partecipazione sia ridotta a una operazione d’immagine, mentre il commercio continua a essere ignorato nei processi decisionali".
Lorena Cellini