Feste in chiaroscuro a tavola "C’è già qualche disdetta"

Ristoranti e agriturismi alle prese con le novità legate al pass rafforzato "Il periodo tra Natale e Capodanno è un’incognita, i non vaccinati si tirano indietro"

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di Lucia Gentili

Anche senza "ponte", oggi è comunque un festivo e la buona tavola, soprattutto se fatta di tipicità, sembra non soffrire la crisi. Se gli agriturismi delle aree montane registrano per lo più il pienone, a valle, nelle aree interne, la situazione è diversa. E il periodo tra Natale e Capodanno è un’incognita, soprattutto per fine anno: alcune attività iniziano a registrare qualche disdetta per effetto del super Green pass, in quanto l’accesso è consentito solo a chi è vaccinato o è guarito dal Covid.

"Trattandosi di un giorno infrasettimanale – spiega Fabiola Spadoni, cuoca e titolare dell’agriturismo e country house "I Mori" di Cingoli – e non essendo noi un ristorante per il pubblico esterno, ma per chi pernotta, non abbiamo avuto prenotazioni per oggi. Abbiamo invece già prenotati dal 27-28 dicembre in poi, per il Capodanno, soprattutto persone dal Nord Italia. Siamo ben inseriti sui social per cui ci siamo fatti conoscere. Quest’anno abbiamo lavorato di più rispetto al 2020". Per soggiornare, agli ospiti di alberghi e altre strutture ricettive viene richiesto il Green pass base (tampone negativo), ma la Spadoni preferisce il Green pass rinforzato. "Questo per lavorare in sicurezza, anche se non c’è l’obbligo – spiega –. Noi, titolari e tutti i dipendenti, siamo vaccinati". Ieri pomeriggio non aveva ancora registrato prenotazioni per oggi Leonida Appignanesi, titolare de "La collina dei ciliegi" a San Severino. "Finora nei fine settimana abbiamo lavorato – spiega – più dell’anno scorso. Non credo che il super Green pass incida molto: secondo me si tratta più che altro di timore, di incertezze e dubbi sul fatto di uscire e andare a mangiare fuori, o meno. Per adesso mi hanno chiamato due comitive per Capodanno, ma non hanno ancora confermato". "Il super Green pass penalizza il nostro settore – afferma Patrizia Francioni dell’agriturismo "Colle Regnano" a Tolentino –. Per me con l’obbligo di vaccinazione sarebbe stato tutto più semplice. Mi auguro che tra oggi e il fine settimana si muova qualcosa: la festa dell’Immacolata, con i giorni seguenti, è da sempre un po’ la prova del nove. Sto sentendo anche altri colleghi, che stanno ragionando sul fatto se convenga stare aperti o meno sotto Natale. Le tavolate di un tempo non si possono fare, la distanza interpersonale va mantenuta e spesso il gioco non vale la candela, per le spese. E allo stesso tempo non posso fare un prezzo a discapito della clientela, non sarebbe giusto. In questi giorni ho avuto alcune disdette per i soggiorni nelle casette. Non sono pochi i non vaccinati nella zona".

Già da tanti anni tiene chiuso a Natale (per passare le feste in famiglia) e fa l’asporto a Capodanno, Moreno Tartabini del "Ponte dei canti" a San Severino. "Per l’asporto siamo partiti in anticipo rispetto agli anni passati, con richieste dalla scorsa settimana – dichiara il proprietario –. La giornata di oggi era piena da diversi giorni all’agriturismo. Non riscontriamo grandi cambiamenti con il Green pass rinforzato, ad eccezione di sabato prossimo: è stato cancellato un compleanno essendo genitori e nonni non vaccinati. Sabato e domenica comunque c’è movimento, non ci lamentiamo". Tutto esaurito anche al ristorante Il Nido dell’aquila, a Monte Cavallo. "Siamo favorevoli al super Green pass – conclude Clarissa Budassi –, gran parte delle persone è vaccinata. Abbiamo tutti i week end pieni fino a fine anno. I clienti arrivano per lo più da Macerata e dalla costa".