Fino a quando quel portone resterà chiuso?

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Il palazzo è stato visionato da tanti, ma nessun affare è mai andato in porto per l’ex sede della Banca d’Italia, chiusa ormai dal 2009. Il grande portone in legno di Palazzo Mozzi-Ferri, più conosciuto come Palazzo dei diamanti, infatti, oramai si apre solo per ospitare qualche mostra. Oggi è quella dell’Accademia, nel 2019 fu quella del Comune dedicata ai cento anni del Bauhaus. Ma eventi sporadici a parte, nulla di concreto si è mai mosso per il futuro del palazzo. A interessarsi alcuni anni fa è stata l’Università, alla ricerca di nuovi immobili per aule e uffici, ma il palazzo era stato scartato perché non frazionabile per le necessità dell’ateneo. A frenare, invece, l’Accademia di Belle Arti che ha preferito poi dirottare i suoi soldi sull’ex palazzo del Catasto, in piazza Mazzini, è stato il costo eccessivo richiesto. Un alone di mistero ha sempre circondato l’aspetto economico, ma si tratta di una cifra a diversi zeri. Anche il premio Oscar, Dante Ferretti, era stato accompagnato a visitare la struttura perché potesse ospitare il suo museo dedicato alla città, ma anche di questa ipotesi non si è saputo più nulla. L’ultima idea è stata lanciata qualche mese fa dall’assessore Silvano Iommi: di ospitare lì un museo dedicato all’Oriente ma, per stessa ammissione dell’assessore, il prezzo richiesto è inaccessibile. Per cui anche questa ipotesi è destinare a sfumare e il portone del Palazzo a restare chiuso.