
Shoah e Foibe, scintille in Consiglio: l’atmosfera si scalda con la mozione di Andrea Perticarari (Pd) che chiede di organizzare iniziative anche per la Giornata della Memoria, ad esempio dei viaggi ad hoc, dopo che alcuni studenti, vincitori di un premio sul tema, sono stati a Trieste con un progetto organizzato dal Comune, a cui hanno partecipato gli assessori Paolo Renna e Katiuscia Cassetta. Con la mozione si chiede "di porre in essere qualunque azione necessaria per predisporre un bando di concorso equivalente a quello già approvato (il Giorno del Ricordo) in relazione al Giorno della Memoria" e di "predisporre i fondi necessari in bilancio". Pochi minuti dopo si scatena il caos e volano paroloni, fra gli altri, tra David Miliozzi (Macerata Insieme), Ninfa Contigiani (Pd), Pierfrancesco Castiglioni (FdI), Alberto Cicarè (Strada Comune – Potere al popolo), al punto che il presidente del Consiglio, Francesco Luciani, "minaccia" di sospendere la seduta. "È stato un viaggio importante, ha permesso ai giovani di conoscere quanto avvenuto ad Est – inizia Renna –, c’è ancora chi nega quello che è successo. Abbiamo dato un segnale forte. Anche nella nostra città ci sono esuli, dimenticati dalla popolazione".
"Ai limiti dell’incommentabile – reagisce Contigiani, verso Renna –. Cosa sarebbe negato in Italia? Io non so quali libri legga lei, ma non si nega nulla. È assurdo sentire un assessore dire cose come questa, quando il Giorno del Ricordo poi è stato istituito nel 2004. E intanto alla mozione rispondete picche". "Ho insegnato a scuola per anni – dice Castiglioni, protestando contro Miliozzi per "le offese forti" –, per un periodo tutte le forze di sinistra hanno negato quanto successo lì". Miliozzi a questo punto dice che "la mozione era chiarissima, ma qui si fa revisionismo", mentre Cicarè commenta che "alla fine state parlando di Foibe, non del contenuto della mozione". La mozione non è stata accolta. Si è discusso poi di Pnrr con la mozione di Narciso Ricotta (Pd). Giovedì, invece, l’aula si era concentrata sul parcheggio a nord (Rampa Zara) con la mozione di Maurizio Del Gobbo (Pd) con cui si chiedeva all’assessore Silvano Iommi di accantonare il progetto. "Iommi ha dato una risposta non esaustiva e non centrata – spiega Del Gobbo (foto) –. Ho ribadito il forte impatto ambientale che potrebbe avere l’ipotetico parcheggio sul crinale in questione, anche in considerazione dell’altro parcheggio privato in corrispondenza della rampetta di San Giorgio e pure della breve distanza dai parcheggi a raso. L’assessore poi non ha condiviso il piano con i cittadini ed evita di parlare dei costi". Un’opera da 20 milioni circa. "Quando negli anni passati si parlò di acquistare il Park Sì per due o tre milioni ci fu una levata di scudi – riprende del Gobbo –, questa volta che la cifra è molto maggiore, invece, nulla. Iommi evita d affrontare gli eventuali problemi che potrebbero sorgere rispetto al parcheggio di Giulioni (Silos) che andrebbe in grande sofferenza se si realizzasse l’altro. Infine, non si è fatto cenno a uno studio di fattibilità per capire se realmente servono altri posti auto. I mali del centro storico non possono essere risolti da un altro parcheggio, per di più a quel prezzo".
Chiara Gabrielli