
Staffolani, ex consigliere comunale del Pd, interviene sul maxi finanziamento destinato all’istituto di via Isonzo: tutto in regola, ma quali gravi danni ha riportato.
Per i lavori di adeguamento sismico dell’istituto San Giuseppe di Macerata, in via Isonzo, sono stati stanziati 18.134.282 euro. "Per l’entità del finanziamento concesso, costituisce in città forse il più grande cantiere nell’ambito della ricostruzione privata dopo quello relativo ai palazzi demoliti di via Pace". A sollevare la questione è Daniele Staffolani, ex consigliere comunale Pd ed ex direttore Erap Macerata. I lavori, iniziati il 19 aprile 2023, dovrebbero concludersi il 17 febbraio 2028.
"La scuola paritaria privata delle Giuseppine è presente a Macerata fin dal secolo scorso, svolgendo una preziosa opera educativa di molte generazioni di studenti – continua – scuola che da circa un decennio non è più gestita direttamente dalle suore ma da una Cooperativa e che, attualmente, ospita una scuola dell’infanzia, una scuola elementare e una scuola media inferiore, per un totale di circa 200 alunni. Si pensi, per rimanere in ambito ecclesiastico, che la Diocesi di Macerata, massima autorità religiosa, ha ottenuto un finanziamento decisamente inferiore, circa 13 milioni di euro, per la riparazione di tutte le chiese danneggiate dal sisma nella città (all’interno dell’istituto San Giuseppe vi è una sola chiesa, per la quale non si è avuta notizia di danni a causa del sisma); per il duomo di San Giuliano, ad oggi ancora chiuso, edificio imponente che aveva subito danni non trascurabili, è stato previsto un finanziamento di 4 milioni di euro. Quella destinata all’Istituto delle Giuseppine per il solo adeguamento sismico appare una somma veramente cospicua, che non può non destare qualche perplessità, considerato che l’edificio, a seguito degli eventi sismici del 2016, non sembrava aver subito grossi danneggiamenti, tanto che la scuola privata ha sempre svolto regolarmente le lezioni. Al liceo scientifico "Galilei" di Macerata, con circa mille alunni, sono stati destinati solamente 8,7 milioni di euro per l’adeguamento sismico, mentre, con altri 4-5 milioni, si sarebbe potuto realizzare, delocalizzandolo, un edifico completamente nuovo". Staffolani fa anche un altro esempio, quello della caserma dei vigili del fuoco da 12.700.000 euro.
"Ovviamente tutto è avvenuto nel rispetto delle normative vigenti in materia – precisa –. ma ciò non esime dal porsi alcuni interrogativi nel merito dell’operazione: quali sono i gravi danni riportati dall’edificio delle Giuseppine a seguito del sisma tali da giustificare l’erogazione di un finanziamento di tale entità? Va considerato inoltre che l’impresa esecutrice dei lavori, come risulta dal cartello di cantiere, è una grossa impresa del nord Italia, per cui, altro aspetto negativo, l’intervento non genera neppure indotto in ambito locale, salvo che per alcuni professionisti, tra cui spicca lo studio incaricato del coordinamento della progettazione, della direzione dei lavori ed attività connesse, per il quale è previsto un compenso di circa un milione e mezzo di euro".