Fondi terremoto 2016 finiti? La lettera della Protezione civile scatena l’allarme

Ma David Piccinini rassicura: “Inoltrata nuova richiesta con le stime di spesa. Non è che non spenderemo più”

Piccinini, capo della Protezione civile (Calavita)

Piccinini, capo della Protezione civile (Calavita)

Macerata, 12 ottobre 2018 - L’allarme rosso è scattato dopo la lettera inviata ai Comuni del cratere del terremoto 2016 nella quale veniva comunicata la mancanza dei fondi nella cassa speciale della Regione (quella riservata alla gestione del post sisma) e con la quale David Piccinini, dirigente della Protezione Civile, invitava a razionalizzare le spese, a concludere le opere programmate di messa in sicurezza e, per il futuro, a stipulare contratti come soggetti attuatori solo dopo aver verificato le disponibilità finanziarie.

LEGGI ANCHE Macerata, ricostruzione post terremoto, progetti finanziati con oltre 60 milioni 

image

Uniche eccezioni, si diceva ancora nello scritto, sarebbero state fatte per la messa in sicurezza dei beni culturali in zona rossa. “Per tutte le altre sarà necessario attendere gli interventi di ricostruzione veri e propri”. Ovviamente, si diceva ancora, tutti gli impegni assunti fino ad oggi saranno rispettati, così come le spese per il contributo autonoma sistemazione (Cas). Nelle ultime righe della lettera si invitavano quindi i Comuni a incentivare soluzioni più sostenibili per coloro che alloggiano ancora negli hotel. Tutto questo poiché il 31 dicembre scadrà (salvo proroghe da parte del Governo), lo stato di emergenza.

LEGGI ANCHE Terremoto, anche Macerata nel cratere

FPT_30142726_203831
FPT_30142726_203831

Ma David Piccinini, alla luce delle polemiche e delle reazioni politiche che questa lettera ha provocato, ha deciso di intervenire subito per gettare acqua. E se è vero che i ritardi ci sono già, soprattutto nel pagamento dei Cas in alcuni Comuni, e che, stando a indiscrezioni, sembrerebbe che la richiesta di ulteriori fondi sia stata inoltrata dalla Regione un po’ in ritardo, Piccinini chiarisce: “E’ molto chiaro, ho scritto che abbiamo già inoltrato una nuova richiesta al dipartimento di Protezione Civile con le stime di spesa (fin ora sono stati spesi 652milioni). Al momento la pratica è in fase di esame, più chiaro di così? Non significa che non spenderemo più”.

LEGGI ANCHE Terremoto esenzione ticket scaduta, la rabbia dei comitati. "Scandaloso"

Insomma secondo il dirigente della Protezione civile normale amministrazione quella della richiesta del denaro ma «si è voluto anche comunicare ai Comuni quanto speso fino a adesso e invitarli a verificare le disponibilità finanziarie prima di stipulare altri contratti perché dopo il 31 dicembre non saremo più in emergenza. Fin ora abbiamo agito secondo le normative di contabilità speciale ma dovremo rientrare in un regime di contabilità ordinaria per non avere problemi erariali”. Le reazioni politiche non si fanno attendere.

 

“La Regione Marche scrive ai sindaci del cratere sostenendo che, a causa della mancata erogazione dei relativi fondi da parte del governo, non sarà più in grado di pagare ai terremotati il Contributo mensile di autonoma sistemazione (Cas) né di rimborsare gli alberghi che ospitano gli sfollati - scrive in una notte il senatore di Forza Italia, eletto nelle Marche, Andrea Cangini -. La Protezione civile smentisce. Il premier Conte e suoi vice Di Maio e Salvini, che sul terremoto hanno fatto la campagna elettorale per poi abbandonare i terremotati al loro destino, prendano posizione e dicano parole chiare. Ma se è vera la smentita della Protezione civile, il governatore Ceriscioli farebbe bene a mettersi una mano sulla coscienza e a spiegare il senso di una lettera che aggiunge incertezza all’incertezza”.

“Il grido d’allarme contenuto nella lettera inviata dalla Protezione civile della Regione Marche a tutti i Comuni conferma ogni nostra preoccupazione – interviene Stefania Pezzopane, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera -. Il documento, infatti, certifica il blocco dei finanziamenti sulla ricostruzione e chiede ai sindaci di non prendere più nessun impegno di spesa poiché non ci sono risorse disponibili. In realtà ancora un po’ di risorse ci sono e vanno sbloccate. Ma da mesi non si affrontano le decisioni e persino la nomina del nuovo commissario, sbandierata da giorni, non è ancora operativa. Se il 31 dicembre tutto ciò decadrà, sarà impossibile intervenire con efficacia e determinazione. Per questa ragione ci impegneremo in questa battaglia ripresentando i nostri emendamenti nel Decreto Genova. Governo e maggioranza M5s-Lega non possono continuare a tradire le aspettative dei cittadini”.