Fondi terremoto 2016, Borrelli rassicura. "Domani la prima tranche"

La Protezione civile: emergenza verso la proroga

Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli (LaPresse)

Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli (LaPresse)

Macerata, 14 ottobre 2018 - «Lunedì domani, ndr) arriverà una primissima tranche dei  fondi chiesti dalla Regione per coprire l’indisponibilità di cassa. Si è creato un polverone da una semplicissima richiesta: quella di pianificare». Con queste parole il capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, fuga ogni dubbio sul paventato rischio che la cassa speciale per la gestione post sisma potesse restare vuota. Timore sorto innanzitutto nei sindaci, dopo avere ricevuto una lettera del dirigente della protezione civile regionale, David Piccinini, con la quale si chiedeva di razionalizzare le spese e si invitava a non stipulare contratti per opere di messa in sicurezza senza avere verificato la presenza di coperture finanziarie. La paura si è estesa poi anche ai terremotati, una volta che il documento è divenuto quindi di dominio pubblico e si è temuto per l’erogazione del Cas, cioè il contributo dell’autonoma sistemazione.

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Borrelli, non c’è dubbio che i soldi arriveranno, esatto?

«Non c’è nessun blocco dei finanziamenti alla Regione. Li abbiamo sempre garantiti e lunedì (domani, ndr) ne arriverà la primissima parte per coprire l’emergenza.

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Come mai si è creata questa situazione?

«Purtroppo, abbiamo sempre invitato la Regione a presentare le richieste di rifinanziamento in tempo, prima che finissero i soldi nella cassa speciale, ma questo non è mai avvenuto. Ma poi c’è anche un altro tema importante, che è quello delle rendicontazioni. Le Marche hanno ricevuto finora 652milioni di euro dal fondo di solidarietà dell’Unione europea, ma l’uso di questo denaro va giustificato. Altrimenti, dovremo restituire tutti i fondi che finora ci sono stati concessi. È cruciale che la Regione faccia in modo che tutti i soggetti attuatori (Comuni, diocesi, Università e Province) presentino il loro rendiconto. Per parte nostra, garantiremo le risorse che servono per andare pure avanti».

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Lo stato di emergenza è in scadenza. Il termine, salvo proroghe, è previsto per il 31 dicembre. Ciò cosa comporta per il Cas?

«Sottolineo che l’erogazione del Cas non è legata alla permanenza o meno dello stato di emergenza. Sarà comunque concesso. Per quel che riguarda lo stato di emergenza, a oggi mi risulta che il governo stia lavorando nella direzione di una proroga e il dipartimento di Protezione civile ha già presentato il fabbisogno economico. Ma in ogni caso, anche se ciò non dovesse verificarsi, l’assistenza alla popolazione terremotata sarà comunque garantita e anche disciplinata dal decreto legge 189».

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E vuole dire che di fatto si è trattato di un falso allarme?

«Andava interpretata in maniera corretta la lettera inviata dal dirigente David Piccinini ai Comuni. Non si stava chiedendo altro, se non una pianificazione delle nuove spese. Nel documento, poi, sono state mescolate varie cose, e quindi ne è scaturita una polemica, e cioè che i soldi fossero definitivamente finiti, che non si sarebbe fatto più nulla. Ma non è così».