"Formo i registi alla Mostra del cinema"

Elena Di Giovanni racconta i suoi 15 anni a Venezia iniziati come traduttrice. Con lei due studenti maceratesi

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"Sono oramai 15 anni che frequento la Mostra del cinema di Venezia collaborando con una società che fornisce i servizi di traduzione dei film e con la radio ufficiale Fred Fm che trasmette in molte lingue e che conferisce, ogni anno, dei premi a giovani registi e cineasti. Adesso mi occupo di formazione con una serie di iniziative". La portorecanatese Elena Di Giovanni, docente di traduzione all’ateneo maceratese, racconta la sua esperienza al Lido dove ha portato anche due suoi studenti. "In questa edizione – racconta – sono venuti Alessio Vitali e Chiara Ingallina che lavorano al servizio traduzione dei film e per la radio del festival, sono state tradotte le interviste di registi e attori, per esempio hanno fatto quelle di Penelope Cruz, Emanuele Crialese, Paul Schrader".

C’è un grosso lavoro dietro la proiezione dei film. "In quelli in italiano – racconta Di Giovanni – ci sono i sottotitoli in inglese, in quelli statunitensi ci sono sia in italiano sia in inglese. Quest’anno ci sono quasi 200 film alla Mostra". Negli anni queste esperienze si sono anche trasformate in opportunità lavorative per gli studenti ed ecco perché questi stage sono molto ambiti tra i giovani. "Enrico Pigliacampo, un mio laureato, è adesso uno dei coordinatori per i servizi di traduzione per il Festival, ma – racconta Di Giovanni – ce ne sono anche altri 7-8 che stanno lavorando in questo settore".

Ma la Mostra del cinema non è solo proiezione di film incontri con attori e registi, ma offre nel suo interno anche dei momenti di formazione e la docente Elena Di Giovanni è dal 2013 uno dei formatori per le Giornate degli autori, che è la sezione autoriale del festival. "Tengo workshop sulla traduzione e sull’accessibilità al cinema e ai media nell’ambito di un programma che fa capo sia alla Mostra del cinema (Giornate degli autori) sia alla Commissione Europea. Si chiama 27 Times Cinema, si tratta di un programma il cui obiettivo è formare giovani registi e critici cinematografici provenienti dai 27 paesi dell’Unione. Quest’anno – puntualizza Di Giovanni – ho condotto quello sulla traduzione e sull’accessibilità al cinema per persone affette da alcuni problemi, penso ai sordi e ai non vedenti. Tra l’altro, una legge prevede che i film prodotti in Italia debbano essere accessibili in sala a tutti attraverso sottotitoli e audio descrizioni, in pratica è quanto si sta già facendo allo Sferisterio in occasione delle rappresentazione della stagione lirica".

È un’edizione super del Festival del cinema, ricca di appuntamenti, iniziative, incontri e in città c’è un incredibile viavai di persone. "C’è effettivamente tantissima gente come non se ne vedeva da anni. Mi hanno detto che al terzo giorno sono stati costretti a raddoppiare il servizio sicurezza. Poi – conclude la docente Di Giovanni – mi ha colpito vedere i ragazzi dormire pur di non perdere il posto in prima fila quando arrivano le star, si pensi che di notte c’erano 50 persone per vedere da vicino Harry Styles il cui arrivo era atteso alle 19.30".

Lorenzo Monachesi