
L’esultanza di Mattia Bottolo con la maglia della Nazionale
Oggi tornano a vestirsi di azzurro tre giocatori della Lube. Mattia Bottolo, Fabio Balaso e Giovanni Gargiulo salgono in Trentino, a Cavalese, per prendere parte al collegiale agli ordini del ct della Nazionale, Fefè De Giorgi. Poi l’Italia si trasferirà nella vicina Lubiana e dal 16 riprenderà la Volleyball Nations League con la terza tappa. Non sarà a Cavalese stavolta il baby Mattia Boninfante, il regista disputerà le Universiadi. Dopo Balaso e Gargiulo, anche Bottolo ha parlato di questo periodo dedicato alla VNL.
Bilancio personale dopo le prime due tappe?
"Parlerei di una crescita in riferimento alle mie prestazioni. Nelle prime gare non sentivo di avere la migliore condizione fisica e mentale per iniziare la ‘stagione azzurra’. Nella sfida con la Polonia, invece, sono sceso in campo rigenerato riuscendo a esprimermi ai livelli della SuperLega, o comunque come mi era riuscito per gran parte del campionato con la Lube".
Ha lavorato duramente diventando protagonista in biancorosso e in azzurro. Cosa direbbe a un emergente?
"In qualsiasi lavoro si incontrano difficoltà! Non ci sono sconti per gli sportivi, anzi è difficile emergere e rimanere sulla cresta dell’onda. Bisogna riuscire ad analizzare gli ostacoli, affrontarli e capire anche i propri momenti di forma. La pazienza e la lucidità sono importanti, la regola dev’essere la dedizione al lavoro perché se si dà tutto poi si traggono i frutti. Non bisogna mollare mai".
Da cosa nascono le sue esultanze?
"Anche se a volte sembro un po’ teatrale, le mie sono tutte esultanze spontanee. Ci sono anche compagni più pacati o che addirittura si fermano a osservare lo spettacolo sugli spalti. A pensarci bene, anche a me è capitato di ammirare la gioia dei Predators. Anche l’adrenalina, il timore e la felicità condizionano il modo in cui un giocatore libera le proprie emozioni dopo aver siglato un punto".
Cosa si aspetta dal nuovo modulo a tre schiacciatori?
"Sarà interessante saggiare la nostra capacità di esprimerci nelle varie rotazioni. In generale, sono curioso di vedere come sarà la prossima stagione perché è vero che abbiamo perso elementi importanti, ma sono arrivati innesti che secondo me si faranno valere cavalcando l’onda cresciuta nell’ultima stagione, ma nata nelle precedenti. Tutti noi abbiamo un percorso importante alle spalle che ci ha insegnato molto accrescendo l’esperienza. Un’eredità utile per il 2025/26".
Avrete una ricezione ancora più solida?
"Penso di sì! Nei giri importanti, con il nuovo modulo, si potranno mettere più ricevitori migliorando le rotazioni problematiche. Tra i miei compagni c’è chi si è già espresso molto bene con questo assetto anche in attacco: Loeppky a Monza e Nikolov nei playoff".