Furti Corridonia, sei colpi in una notte. Fermato il capo della banda

L’albanese è accusato anche di rapine violente

I carabineri hanno condotto un’indagine accurata

I carabineri hanno condotto un’indagine accurata

Corridonia (Macerata), 13 luglio 2019 - È finito in manette il capo della banda di ladri, che solo in una notte a Corridonia avevano messo a segno sei furti negli appartamenti. Mamhut Gega, albanese di 26 anni, è ritenuto un criminale pericolosissimo, non solo per i furti, ma anche per le rapine che avrebbe commesso nelle abitazioni, legando le vittime costringendole a tirar fuori soldi e gioielli; in Albania è accusato anche di omicidio.

A fermarlo, tra Napoli e Caserta, sono stati i carabinieri del Nucleo operativo di Osimo, agli ordini del luogotenente Luciano Almiento.

I carabinieri sono arrivati a lui dopo aver svolto un certosino e laboriosissimo lavoro, soprattutto nel riserbo più totale, perché si trattava di un altro membro della banda di albanesi fermata con un inseguimento in superstrada il 29 giugno scorso, dopo il raid ladresco a Corridonia. L’albanese è ritenuto un soggetto molto esperto nel crimine: è accusato di diversi furti in casa nelle Marche e in tutta Italia, e avrebbe commesso anche le rapine bloccando le vittime, legate e imbavagliate, per costringerle a tirar fuori quello che chiedeva.

Per questo dal 2017 era ricercato in tutt’Italia: sulla sua testa pendeva un ordine di cattura emesso dal tribunale di Chieti per gli stessi reati. Proprio per le sue doti delinquenziali e perché era ricercato, il 29 giugno, prima dell’intervento dei carabinieri di Osimo a Corridonia, il 26enne si sarebbe lanciato dall’auto in corsa riuscendo a far perdere le proprie tracce nella fitta vegetazione. Questo però non ha fatto per nulla desistere gli investigatori che, una volta identificato con certezza, sono riusciti ad assicurarlo per sempre alla giustizia. Ora è rinchiuso nel carcere di Napoli Poggioreale a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il gruppo criminale credeva di potersi recare nelle Marche per mettere a segno i furti nelle abitazioni, senza alcun pericolo. Non aveva fatto i conti con la macchina investigativa dei carabinieri della Compagnia di Osimo.

re. ma.